Si sono spente le speranze di trovare vivo Giacomo Sartori, il ragazzo scomparso la sera del 18 settembre scorso a Milano. Del 29enne di Mel (Belluno) si erano perse le tracce dopo il furto di uno zaino avvenuto mentre era seduto al tavolino di un bar: la sua auto era stata ritrovata a Casorate Primo (Pavia) ed è proprio poco distante dalla zona che è stato ritrovato il cadavere. Secondo fonti vicine agli inquirenti al momento l'ipotesi più accreditata sarebbe quella del suicidio: il corpo era impiccato a un albero con dei cavi elettrici.
Massimo Manni, il regista tv trovato morto: tracce di sangue nella sua casa di Roma
Il cadavere di Sartori è stato individuato dai carabinieri del comando provinciale di Milano all'interno di una cascina della località di Casorate Primo (Pavia) a poca distanza dal luogo dove ieri è stata recuperata la sua vettura.
Bambino trovato morto in una cascina, giallo a Cremona
Chi era Giacomo Sartori
Da diversi anni viveva a Milano e dal febbraio scorso aveva intrapreso un nuovo percorso professionale nell’azienda Software di Assago, dove svolgeva il lavoro di tecnico informatico. A raccontare le ultime ore di Giacomo prima della scomparsa era stato il fratello Tommaso. «Venerdì sera si è recato in un bar a Milano con alcuni amici. Aveva appoggiato lo zaino a terra; al suo interno teneva il portafoglio, i documenti e il computer aziendale. Qualcuno glielo ha rubato e ci era rimasto molto male». Giacomo ha poi lasciato il bar da solo, intorno alle 23.30, e da quel momento è scomparso nel nulla. Non ha più fatto rientro nel suo appartamento. L’ultimo accesso su WhatsApp risale alle 2.30, poi non ha più acceso il telefonino, anche se dovrebbe dovuto averlo con sè in quanto non era nello zaino sottratto.