Funerali di Willy, il vescovo: «Morte barbara e ingiusta». Centinaia di persone in maglia bianca

Funerali di Willy in diretta: arrivato il feretro, centinaia di persone in maglia bianca. C'è anche Conte
Funerali di Willy in diretta: arrivato il feretro, centinaia di persone in maglia bianca. C'è anche Conte
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Sabato 12 Settembre 2020, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 10:00

Sono già centinaia le persone in fila per‎ entrare al campo sportivo di Paliano, in provincia di Frosinone, dove tra circa un'ora inizieranno i funerali di Willy Monteiro Duarte, il giovane assassinato a Colleferro. Anche i parenti del ragazzo sono arrivati, in lacrime: sull'auto una fotografia del figlio ucciso.

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Familiari e amici indossano maglie e camicie bianche, come la maggior parte dei partecipanti: è stata una richiesta della famiglia del giovane, come «segno di purezza e di gioventù» aveva riferito il sindaco di Paliano. Nel campo sportivo, in attesa dell'inizio della cerimonia, moltissimi ragazzi sulle sedie in plastica disposte sul manto erboso con maglie bianche e la scritta 'Ciao Willy'. Alle esequie sono attesi, tra gli altri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

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Nel frattempo è cambiata l'accusa nei confronti dei quattro arrestati . La modifica del capo di imputazione, da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario, è stata decisa dalla procura di Velletri. 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che aveva annunciato la sua presenza, è arrivato alle 9.45. Una volta sceso dall'auto si è diretto all'interno del campo sportivo di Paliano. Il premier è arrivato al campo sportivo di Paliano in camicia bianca per rispettare la richiesta della famiglia e degli amici per salutare Willy Monteiro Duarte. A Capoverde, dove è originaria la famiglia di Willy, il bianco è anche simbolo di lutto quando si riferisce a un giovane. Presenti anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Alle 9.58 un lungo applauso ha accolto l'ingresso del feretro di Willy Monteiro Duarte e della sua famiglia nel campo di Paliano dove saranno celebrati i funerali del ragazzo ucciso a Colleferro. Subito dopo l'ingresso della bara, c'è stato un minuto di silenzio. 

«Il mio auspicio è che sia presto fatta giustizia e che si faccia chiarezza presto sulle responsabilità di ognuno. Il mio appello a testimoniare è stato ascoltato e si sono aggiunti testimoni», ha detto il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna. 

Alla fine delle esequie il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha abbracciato la madre e il padre di Willy, Lucia e Armando e la sorella Milena. Il feretro del giovane è uscito dal campo sportivo, dove si è celebrato il funerale, tra gli applausi. Un volo di palloncino bianchi ha salutato Willy al termine della cerimonia, sulla bara una corona di fiori bianchi. 

VESCOVO: «MORTE WILLY BARBARA E INGIUSTA»‎ «Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell'oblio impegnamoci tutti, istituzioni, forze dell'ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale‎ e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi». Così il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani, nell'omelia ai funerali di Willy. ‎«Questo giovane ci lascia un grande insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, di giusta compassione per Willy e la sua famiglia, di sdegno verso coloro che hanno compiuto un gesto inumano, cadesse come troppo spesso accade nell'oblio o nel fermarsi a qualche targa, monumento commemorativo, intitolazione di qualche torneo di calcio o cose del genere», ha aggiunto il vescovo.

«Un fatto esecrabile che stamane ci vede riuniti insieme e per il quale il nostro cuore è profondamente scosso e colpito». Ha detto ancora monsignor Mauro Parmeggiani. ‎Il giovane nel ricordo del vescovo aveva «passione per lo sport ma senza fanatismi, nel rispetto per gli altri e nell'impegno per loro che, lungi da quegli atteggiamenti di indifferenza che spesso chi si dice adulto assume, ha portato Willy nella notte tra sabato e domenica scorsa a intervenire a favore di un amico per sedare una lite e perdere la vita in quella forma grande che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo: 'non c'è amore più grande di questo, dare la vita per gli amici'». Gesù, ha detto ancora, «non ci ha liberati con la forza dei muscoli ma donando la propria vita sulla croce per amore e assicurando a tutti coloro che come Willy tentano di praticare il suo Vangelo, la vita eterna». ‎

COMMOZIONE PER WILLY A CAMERA ARDENTE: «ANGELO, NON TI DIMENTICHEREMO» All'esterno della saletta della camera mortuaria del Policlinico Tor Vergata, dove giace il corpo di Willy Monteiro Duarte, c'è un libro per le firme e le dediche: ci sono decine di pagine di pensieri in memoria del ragazzo ucciso dopo un pestaggio domenica scorsa a Colleferro. «Angelo coraggioso, non ti dimenticheremo», «resterai per sempre con noi». All'interno, mamma Lucia è in piedi davanti alla bara: è stremata dalla fatica e dal suo dolore, l'altra figlia e il marito cercano di farle forza. Indossano camicie bianche, lo stesso colore dei fiori che circondano il feretro. All'esterno, la polizia locale di Artena e Paliano che farà strada al carro funebre verso il piccolo comune dove alle 10 ci sarà l'ultimo saluto a Willy. Gli agenti e i funzionari si affacciano nella sala e ne escono con gli occhi lucidi. Lo fanno anche molte persone comuni, parenti che piangono altre persone che non ci sono più, operatori sanitari. Tre di loro entrano nella sala per manifestare la loro vicinanza alla famiglia Monteiro. «Ho un figlio che ha 18 anni, pochi in meno di Willy», racconta Angela, tra le lacrime. «Quello che è successo riguarda tutte le madri, è un dramma di tutte le famiglie. Mi sono sentita di fare le condoglianze alla madre e di dirle che il sacrificio del suo angelo non sarà dimenticato. Mi ha ringraziato con un filo di voce, non aveva nemmeno la forza di parlare», dice. Non ci sono amici perché li aspettano a Paliano: alle 9.10 il feretro viene trasferito sul feretro, davanti alla camera mortuaria c'è un piccolo gruppo di persone in raccoglimento. Mamma Lucia è sempre dietro, in piedi con il suo dolore composto, senza mai perdere lo sguardo dalla bara in legno chiaro che custodisce il corpo del figlio. Quell'«angelo coraggioso» che Paliano è pronta a salutare per l'ultima volta.

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