Follia a Napoli, bimbo di 11 anni alla guida di una Ferrari: il video virale fa scoppiare le polemiche social

Follia a Napoli, bimbo di 11 anni alla guida di una Ferrari
Follia a Napoli, bimbo di 11 anni alla guida di una Ferrari
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 21:09

Follia a Napoli. Un bambino di 11 anni alla guida di una Ferrari, a Casandrino in provincia di Napoli. Fioccano le polemiche dopo che il video è finito in rete. Molti puntano il dito contro i genitori, altri provano a minimizzare parlando di una semplice bravata. Alla fine spunta anche il padre che cerca di giustificarsi.

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Il video del bimbo di 11 anni alla guida della Ferrari è stato diffuso in rete dal Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, dopo che gli è stato segnalato da un cittadino. «Salve consigliere, le volevo far vedere un bambino di 11 anni a cui lasciano portare una Ferrari a Casandrino»,  recita il messaggio copiato e incollato nel post di Borrelli. «Certa gente solo perché ha i soldi e i macchinoni si sente padrona del mondo e pensa di poter fare tutto ciò che gli pare, educando i propri figli in modo sbagliato».

«Bisogna stroncare questa idea malsana di alcune famiglie di far guidare le auto (Ferrari o non) a minorenni o addirittura bambini», ha commentato Francesco Emilio Borrelli. Sotto al post, diventato subito virale, c'è chi punta il dito contro l'irresponsabilità dei genitori o di chi ha dato il volante al piccolo e chi invece difende il bambino e i genitori.

Un mare di polemiche con alcuni che scrivono: «Si trovano in un parco privato, se non ci fosse stato chi ha fatto il video non lo sapreste nemmeno». Dopo i tanti pareri contrastanti che hanno intasato il profilo Facebook di Borrelli spunta anche il padre del bambino che spiega: «Il piccolo guida Go-Kart da una vita e all'interno di un parcheggio privato con una macchina privata e, insieme, ad un istruttore gli abbiamo fatto guidare la Ferrari...».

La risposta di Borrelli non è tardata ad arrivare: «Far guidare a un bambino una macchina e vantarsene sui social è assolutamente deprecabile. Lei purtroppo non rispetta la legge e mette in pericolo l'incolumità sua e di suo figlio. Il bello è che lei ritiene tali comportamenti normali e da persona perbene. Una vera follia che ci fa capire a che livello di degrado sociale e culturale a cui siamo arrivati e che noi combattiamo. Ci rifletta bene in futuro prima di ripetere e giustificare tali comportamenti pubblicandoli anche sui social».

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