Firenze, 14enne disabile positivo al Covid. Sassaiola e insulti choc dai compagni di classe: «È tutta colpa tua se siamo in quarantena»

Firenze, 14enne disabile positivo al Covid. Sassaiola e insulti choc dai compagni di classe: «È tutta colpa tua se siamo in quarantena»
di Nico Riva
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Sabato 24 Ottobre 2020, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 09:06

Non solo è risultato positivo al Covid, ma ha dovuto subire per questo motivo pure l'ingiustificato bullismo dei compagni di classe. Una brutta pagina quella scritta a Firenze, nell’istituto alberghiero Buontalenti. Lo studente 14enne, disabile, si è sentito addossare colpe e insulti dalla classe, messa in quarantena dopo l'esito positivo del tampone. «È tutta colpa tua se siamo in quarantena», gli hanno detto, secondo quanto riporta La Repubblica. 

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Appena ha diffuso la notizia della positività al coronavirus, insieme al protocollo (14 giorni a casa per tutta la classe) è scattata anche una fitta sassaiola di ingiurie. «È tutta colpa tua se siamo in quarantena.

Ma sei stupido? Prendi il coronavirus e ce lo dici così? Rischi di aver infettato tutti. Non capisci niente. Cos’hai al posto del cervello, i coriandoli?» Questi sono solo una parte degli insulti e delle aggressive accuse scritte su Whatsapp dai compagni del 14enne. 

Oltre alla paura e al dispiacere di aver contratto il virus, deve quindi affrontare pure una valanga di commenti ascrivibili al cyberbullismo, come ha ribadito a Repubblica la preside Maria Francesca Cellai: «È un vero e proprio episodio di bullismo. Gesti come questo non possono essere sminuiti e considerati semplici ragazzate, si tratta di reati. Sono sconvolta e dispiaciuta, la scuola deve intervenire al più presto».

La storia è venuta fuori quando il giovane ha coraggiosamente mostrato alla famiglia la pioggia di insulti ricevuti. «Per fortuna ha avuto la forza di parlarne con la sorella», ha aggiunto la preside, dopo aver ricevuto una telefonata dalla madre del ragazzo, «con il cuore in mano. Io mi sono vergognata per gli altri miei studenti». La crudeltà di quei messaggi e di quei vocali su Whatsapp hanno riversato su di lui un gran senso di colpa, che fortunatamente non gli ha impedito di denunciare il tutto. Di tutta la classe, solo tre studenti avrebbero preso le sue difese contro la maggioranza accanitasi sul 14enne. 

La preside ha inoltre rivolto un appello ai genitori dei ragazzi, in seguito ad un consiglio di classe straordinario. Per la dirigente, mamme e papà non dovrebbero sottovalutare l'accaduto e controllare maggiormente l'attività online dei propri figli: «imparino a guardarli con uno sguardo oggettivo senza giustificarli sempre. Le paure per questa nuova malattia vanno elaborate e non buttate addosso al primo che capita». A questo scopo, è previsto il coinvolgimento scolastico di psicologi, oltre ad un esteso lavoro di educazione civica da parte del corpo docenti.

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