Un giallo infinito e complesso, quello dei due cadaveri rinvenuti all'interno di tre diverse valigie a Firenze. Dopo la scoperta del cadavere di un uomo, fatto a pezzi e chiuso in due valigie, ieri, nella stessa zona, sono stati rinvenuti i resti umani di una donna, in stato di decomposizione decisamente avanzato.
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La donna, apparentemente di mezza età, era morta infatti da più di un anno. Questo non ha però impedito di effettuare l'autopsia sul cadavere. I primi accertamenti avevano permesso di ricostruire che la donna, prima di morire, sarebbe stata picchiata brutalmente: lo confermano i colpi al volto e alla testa, la frattura dell'osso ioide e quella di più costole. L'autopsia eseguita sabato scorso sui resti dell'uomo, trovati nella prima delle tre valigie rinvenute, aveva invece accertato che la morte sarebbe dipesa da una coltellata alla gola.
L'autopsia ha poi permesso di ricostruire un altro dettaglio sulla morte della donna: prima di morire, sarebbe stata distesa a terra e massacrata di botte. Il decesso, però, sarebbe sopraggiunto per asfissia: l'assassino, forse, si è seduto sul suo corpo, facendo pressione sullo sterno.
I due cadaveri rinvenuti nelle valigie potrebbero essere quelli di due coniugi albanesi, Shpetim e Teuta Pasho, scomparsi cinque anni fa.