Lo hanno visto con le mani completamente insanguinate, i palmi rivolti verso l'alto e le braccia aperte, mentre chiedeva aiuto dal balcone di casa sua, all'interno della quale aveva appena ucciso la madre. Con tagli su polsi e mani, si è affacciato e ha iniziato ad urlare la sua disperazione. Una scena che molti dei presenti non dimenticheranno facilmente, quella avvenuta a Napoli, alle Rampe di San Giovanni Maggiore. Filomena Galeone, dirigente medico psichiatra dell'Asl Napoli 1, era appena stata uccisa dal figlio adottivo, un 17enne, sotto gli occhi del marito.
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Come scrive Melina Chiapparino per Il Mattino, tutto era nato da una lite tra madre e figlio per la Playstation.
Per i primi soccorsi, quindi, è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco, che sono entrati da una finestra e poi hanno aperto la porta dell'appartamento al personale del 118. Le condizioni di Filomena Galeone sono apparse subito disperate: i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, mentre il figlio adottivo 17enne è stato portato all'ospedale Vecchio Pellegrini, dove gli sono stati applicati diversi punti di sutura su polsi e palmi delle mani. Ricoverato anche il padre del ragazzo, che per lo choc era stato colto da malore: una volta assistito in ospedale, è stato poi dimesso.
I primi a intervenire per far scattare i soccorsi sono stati i poliziotti della Questura di Napoli e i colleghi del commissariato Decumani. Gli agenti hanno setacciato l'appartamento e le aree circostanti, all'interno del condominio, rinvenendo in casa anche il coltello con cui è stata uccisa la dottoressa Galeone. L'arma del delitto è stata sequestrata e il corpo di Filomena si trova nel reparto di medicina legale del Policlinico Federico II di Napoli, dove si svolgerà l'autopsia. Le indagini, ora, dovranno concentrarsi sui motivi della lite. Non si esclude il disagio psichico del 17enne, ma al momento non risulta che il ragazzo fosse sottoposto a terapie.