Fidanzati uccisi a Lecce, il killer: «Daniele mi ha tolto il passamontagna e mi ha riconosciuto»

Fidanzati uccisi a Lecce, il killer: «Daniele mi ha tolto il passamontagna e mi ha riconosciuto»
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Venerdì 2 Ottobre 2020, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 00:17

 Antonio De Marco ha «scatenato la sua irrefrenabile violenza verso vittime occasionali» individuate «senza alcun effettivo collegamento ad un qualsiasi attrito insorto nel corso della loro breve convivenza». Lo scrive il gip del tribunale di Lecce Michele Toriello nel provvedimento di convalida del fermo del giovane reo confesso dell'omicidio di Daniele De Santis e Eleonora Manta.
 

 


Nell'interrogatorio di oggi nel carcere di Lecce, De Marco ha ricostruito dinanzi al gip i minuti in cui si è consumato il delitto. «Il passamontagna mi è stato sfilato da Daniele il quale poi mi ha riconosciuto. Ho sentito gridare 'Andreà. Loro non hanno mai pronunciato il mio nome. Indossavo dei guanti che poi si sono strappati perdendone forse uno solo o un frammento».

Sono le fasi dell'assassinio crudele di Daniele De Santis e Eleonora Manta, così come descritte dall'autore reo confesso del delitto, Antonio De Marco, ex inquilino della coppia di fidanzati, davanti al pubblico ministero lunedì sera quando è stato sottoposto a fermo e contenute nell'ordinanza con la quale oggi il gip del tribunale di Lecce Michele Toriello, al termine dell'udienza, svoltasi in carcere, ha convalidato il fermo e ha disposto l'ordinanza cautelare confermando la detenzione.

«Dopo aver compiuto il gesto - ha aggiunto - sono tornato a casa mia sita in via Fleming. Ho dormito fino alla mattina successiva. Mi sono disfatto dei vestiti gettandoli in un bidone del secco di un condominio poco distante dall'abitazione. La fodera - ha proseguito De Marco - faceva parte del coltello che ho comprato … Insieme ai vestiti c'erano le chiavi e il coltello acquistato in contanti. La candeggina l'ho acquistata presso un negozio, quella sera portavo al seguito anche uno zainetto di colore grigio con dentro la candeggina, delle fascette ed il coltello nonché della soda. Ho scritto solo due giorni prima i biglietti. Sono andato a trovare Daniele ed Eleonora convinto di trovare entrambi. Quando sono entrato in casa i due erano seduti in cucina».

«Ho incontrato Daniele nel corridoio - ha detto - il quale si è spaventato perché avevo il passamontagna. Dopo aver avuto una colluttazione con lui li ho uccisi. Quando ho colpito lui ha cercato di aprire la porta per scappare. Ho ucciso prima lei e poi ho colpito nuovamente Daniele. Dopo aver lottato con loro sono andato via senza scappare perché non avevo fiato». 

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