Coronavirus, il report della “fase 2 frenata”: «Con riapertura totale 151mila in terapia intensiva a giugno»

«Con riapertura negozi e ristoranti rischio ritorno dell'epidemia»: l'allarme sulla fase 2
«Con riapertura negozi e ristoranti rischio ritorno dell'epidemia»: l'allarme sulla fase 2
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Martedì 28 Aprile 2020, 15:01 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 06:20

Riaprire tutto oggi sarebbe impensabile, con il Covid-19 pronto a riprendere la sua corsa e a far saltare, letteralmente, il Sistema sanitario nazionale. E' quanto emerge, con forza, dai numeri riportati nel report messo nero su bianco dal Comitato tecnico scientifico per valutare i contraccolpi dell'uscita dal lockdown, che, proprio come suggeriscono i componenti, sarà invece graduale, step by step. Lo riferisce l'Adnkronos.

E non potrebbe essere diversamente considerando i numeri snocciolati nel documento. (Leggi). Nelle simulazioni, riaprendo tutto al 100% -Manifattura, edile, commercio, ristorazione/alloggi, tempo libero, trasporti- le terapie intensive arriverebbero ad aver bisogno di 151.231 posti letto entro giugno, 430.866 a fine anno. Numeri impensabili, con un Ssn che oggi -dopo aver fatto i conti col Coronavirus- può contare su 9mila posti nelle terapie intensive. A far schizzare i bisogni di posti letto, l'R0, vale a dire il parametro che indica il tasso di diffusione dei contagi, che con il liberi tutti schizzerebbe -stando alle simulazioni del Comitato- a 2,25, vale a dire che ogni persona con Covid-19 ne contagerebbe più di due.

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Decisiva, nel far schizzare i contagi, anche un'eventuale apertura delle scuole, che vede non a caso il Comitato tecnico scientifico fermamente contrario. Gli oltre 151mila contagi entro giugno, infatti, si avrebbero ipotizzando le scuole aperte oltre a bar, ristoranti, negozi, fabbriche e tutto il pensabile. Già riaprendo tutto, ma tenendo le scuole chiuse, a giugno i numeri dei posti letto necessari nelle terapie intensive scenderebbero a 109.970, quasi un terzo in meno rispetto allo scenario degli studenti sui banchi, per arrivare a fine anno a 397.472: comunque numeri impensabili per il nostro Sistema sanitario nazionale.



 

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