Fase 2, parrucchieri e ristoranti potrebbero riaprire prima del previsto: «Tutto dipenderà dai dati del monitoraggio». Ecco come funzionerà

Fase 2, parrucchieri e ristoranti potrebbero riaprire prima del previsto: «Tutto dipenderà dai dati del monitoraggio». Ecco come funzionerà
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Venerdì 1 Maggio 2020, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 09:40

Negozi, bar, ristoranti e parrucchieri potrebbero riaprire il 18 maggio. La fase 2 consisterà in una serie di graduali aperture scaglionate delle varie attività: alcune potranno riprendere prima, altre solo il 1 giugno, tutte seguendo rigide regole per evitare assembramenti e contagi. Potrebbero però esserci delle variazioni.

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Se i dati del monitoraggio dei contagi dovessero essere positivi, alcune regioni potrebbero avere il permesso di riaprire alcune attività prima di altre. Il virus ha colpito il paese in modo non omogeneo e ci sono territori che hanno avuto pochi casi che sono in fase quasi risolutiva che potrebbero ottenere dei permessi speciali, sempre sottostando alle suddette regole. Ovviamente solo se ci sarà il via libera dal Governo. Conte, infatti, resta fermo nelle sue posizioni, ma indica un orizzonte chiaro per aperture più ampie e di offrire spiragli per asili nido e campi estivi.

Come avverrà il monitoraggio? Il Ministero della Salute Roberto Speranza ha indicato tre indicatori chiave che dovranno essere studiati nel corso della fase 2 al fine di capire l'andamento del virus e decidere per eventuali aperture o nuove chiusure ne bene e nell'interesse della salute dei cittadini. Sarà basilare per il monitoraggio dell'epidemia il grado di reattività e "tenuta del sistema sanitario per assicurare l'identificazione e gestione dei contatti, il monitoraggio dei quarantenati con un'adeguata e tempestiva esecuzione dei tamponi per l'accertamento diagnostico.

Ogni settimana, ogni regione, dovrà fare una classifica sulla base della quale si monitorerà l'andamento della pandemia. Per far sì che i dati siano attendibili si dovrà prevedere un adeguato numero di risorse umane, quali operatori sanitari e di sanità pubblica, da coinvolgere secondo le esigenze locali.

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