Fake food: pasta, pesce e olio. La frode è servita

Cibo contraffatto
Cibo contraffatto
di Mario Fabbroni
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Venerdì 15 Febbraio 2019, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:27
Un intero pastificio di circa 1.000 metri quadrati contenente macchinari che avevano già confezionato 20 tonnellate di pasta, pronta per finire in commercio. Il sequestro della Guardia di Finanza a San Giuseppe Vesuviano, grosso comune del Napoletano, è diventato in poche ore il simbolo degli alimenti illegali e contraffatti che ogni giorno finiscono sulla tavola degli italiani.



I numeri snocciolati dalla Coldiretti dicono infatti che aumentano del 59% le frodi e i reati alimentari avvenuti nel 2018 in base agli oltre 54mila controlli effettuati dall'Ispettorato Centrale Repressione Frodi (Icqrf). Secondo il Rapporto Agromafie 2018 realizzato proprio da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità, i settori alimentari dove si annida il maggior numero di frodi sono il vino (con una crescita del 75% nelle notizie di reato), la carne (+101%), le conserve (+78% di frodi e contraffazioni accertate) e lo zucchero. Anzi, l'allarme per lo zucchero è notevole perché rappresenta una new entry, in quanto si è passati da zero casi a 36.


Nell'anno appena trascorso sono stati sequestrati 17,6 milioni di chili di alimenti di vario tipo per un valore di 34 milioni di euro. Quasi 1 italiano su cinque (17%) è stato vittima di frodi e problemi di salute conseguenti all'acquisto di cibi fasulli, avariati e alterati.

La situazione è grave al punto che l'88% dei cittadini italiani è preoccupato dell'idea che nei negozi siano venduti prodotti alimentari pericolosi per la salute. Sotto accusa sono soprattutto i cibi low cost, dietro ai quali spesso si nasconde l'uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi, denuncia Coldiretti, ma possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità. Agricoltura e alimentare - segnala Coldiretti - sono considerate aree prioritarie di investimento dalla malavita perché del cibo, anche in tempo di crisi, nessuno può fare a meno.
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