Eurowings non accetta il tampone in italiano: e a Catania venti passeggeri restano a terra

Eurowings non accetta il tampone in italiano: e a Catania venti passeggeri restano a terra
Eurowings non accetta il tampone in italiano: e a Catania venti passeggeri restano a terra
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 18:27

I passeggeri di Eurowings che si imbarcano a Catania per un volo diretto in Germania devono avere il referto del tampone anti Covid scritto in tedesco, inglese o francese. Non è ammesso quello in italiano. È quanto hanno scoperto una ventina di passeggeri del volo per Stoccarda della mattina di domenica scorsa, che è rimasta a terra e ha protestato con la compagnia. L'accaduto è stato confermato da fonti investigative aeroportuali. Eurowings è una low-cost tedesca sussidiaria di Lufthansa, la quale invece accetta i certificati dei tamponi redatti in italiano.

«Sono rimasta sconvolta» racconta all'ANSA Carla Molino, 47 anni, con due figli gemelli, un bambino e una bambina di sette anni, che vive da 10 anni in Germania, a Berlino, dove gestisce un cinema, chiuso dallo scorso 2 novembre per le misure anti-Covid. Tornata in Sicilia per rivedere il padre, che non incontrava dallo scorso anno, e che ha fatto le due dosi di vaccino, accompagnata dai figli approfittando delle vacanze scolastiche in Germania, domenica non è potuta ripartire per Stoccarda. «È assurdo - commenta al telefono Molino - che in Italia un certificato in italiano non abbia valore.

Poi cosa cambia? Il codice dell'esame è chiaro, le generalità lo sono anche e c'è una crocetta su 'negativo'. Non occorre conoscere le lingue per capire il contenuto del referto».

«Io ho avuto la fortuna, spendendo però oltre 600 euro, di potere poi andare a Roma, dove ho casa, e ripartire per la Germania, con Ryanair che ha accettato il documento in italiano. Ma - osserva - molte delle persone che non state fatte imbarcare erano disperate: avevano problemi di lavoro e poi anche la difficoltà di trovare un altro volo, con tratte ridotte e con costi notevoli. Mi chiedo se non sia il caso che l'ente preposto intervenga per 'sanare' questa assurda situazione. Io intanto - chiosa Molino - farò causa alla compagnia, ho subito un danno e mi dovranno risarcire».

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