Quasi mille comuni e 9 milioni di elettori chiamati al voto domenica 12 giugno. Si vota in una sola giornata, dalle 7 alle 23, per la scelta del sindaco e dei consigli comunali. Al voto per precisione vanno 978 comuni, 22 capoluoghi di provincia (tra gli altri Parma, Messina, Monza, Rieti, Viterbo, Como) e 4 di regione (Genova, Palermo, L'Aquila e Catanzaro). Nelle città con più di 15mila abitanti, se nessun candidato supererà il 50% dei voti, si andrà al ballottaggio domenica 26 giugno.
Per votare sarà necessario avere un documento d'identità e la tessera elettorale.
Anche il Pd dovrà misurare la bontà della scelta di essere rimasto praticamente l'unico partito ad appoggiare Draghi senza se e senza ma e poi testare l'alleanza con il Movimento 5 stelle. I pentastellati, logorati da polemiche e divisioni, temono l'ennesimo tonfo elettorale. Il centro va in ordine sparso: Iv alleata con centrosinistra o centrodestra a seconda del candidato, Azione, dove può, con più Europa prova a correre da sola. Su tutto però pesa il rischio di una nuova altissima astensione: ormai alle urne si reca poco più del 40% degli aventi diritto.
Delle 26 maggior città al voto il centrodestra ne guida 18, 5 sono amministrate dal centrosinistra e 3 da liste civiche. Interessante la sfida di Genova dove il sindaco uscente, Marco Bucci è sostenuto non solo dalla coalizione di centrodestra ma anche dai centristi di Azione e Italia Viva. A sfidarlo c'è il candidato Pd-5 stelle Ariel Dello Strologo. A Palermo Pd, M5s e Sinistra appoggiano Franco Miceli mentre il centrodestra, dopo aver litigato parecchio, sostiene Roberto Lagalla vicino all'Udc. A Messina invece l'accordo è sfumato e il centrodestra corre diviso: la Lega sostiene Federico Basile, vicino al sindaco uscente Cateno De Luca, gli altri partiti hanno scelto Maurizio Croce. Il centrosinistra invece schiera Franco De Domenico.
Centrodestra diviso anche a Catanzaro dove è FdI ad avere un suo candidato. Altri due casi in cui la coalizione di centrodestra è divisa sono Parma e Verona. A Parma FdI corre da sola mentre il M5s, che dieci anni fa conquistò la città con Federico Pizzarotti, non sarà neanche presente sulla scheda elettorale. A Verona il centrosinistra si affida all'ex calciatore Damiano Tommasi, mentre FdI e Lega puntano su Federico Sboarina. Forza Italia invece appoggia l'ex leghista Flavio Tosi, che piace anche a Italia Viva.