Elezioni, domenica si vota in mille comuni: Meloni cerca il sorpasso alla Lega, Letta testa l'alleanza col M5S

Elezioni, domenica si vota in mille comuni: Meloni cerca il sorpasso alla Lega, Letta testa l'alleanza col M5S
Elezioni, domenica si vota in mille comuni: Meloni cerca il sorpasso alla Lega, Letta testa l'alleanza col M5S
di Alessandra Severini
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Venerdì 10 Giugno 2022, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 09:11

Quasi mille comuni e 9 milioni di elettori chiamati al voto domenica 12 giugno. Si vota in una sola giornata, dalle 7 alle 23, per la scelta del sindaco e dei consigli comunali. Al voto per precisione vanno 978 comuni, 22 capoluoghi di provincia (tra gli altri Parma, Messina, Monza, Rieti, Viterbo, Como) e 4 di regione (Genova, Palermo, L'Aquila e Catanzaro). Nelle città con più di 15mila abitanti, se nessun candidato supererà il 50% dei voti, si andrà al ballottaggio domenica 26 giugno.

Per votare sarà necessario avere un documento d'identità e la tessera elettorale.

Pur coinvolgendo un numero ristretto di elettori le urne di domenica sono per le forze politiche l'ultima occasione di misurare le forze prima del voto delle politiche che dovrebbe tenersi nel 2023. Il centrodestra vi arriva lacerato dalla corsa per la leadership fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni che infatti non hanno risparmiato stilettate reciproche. Le urne potrebbero dire se FdI è pronta per il sorpasso sulla Lega, avvantaggiata magari dalla scelta di rimanere all'opposizione del governo Draghi.

Anche il Pd dovrà misurare la bontà della scelta di essere rimasto praticamente l'unico partito ad appoggiare Draghi senza se e senza ma e poi testare l'alleanza con il Movimento 5 stelle. I pentastellati, logorati da polemiche e divisioni, temono l'ennesimo tonfo elettorale. Il centro va in ordine sparso: Iv alleata con centrosinistra o centrodestra a seconda del candidato, Azione, dove può, con più Europa prova a correre da sola. Su tutto però pesa il rischio di una nuova altissima astensione: ormai alle urne si reca poco più del 40% degli aventi diritto.

Delle 26 maggior città al voto il centrodestra ne guida 18, 5 sono amministrate dal centrosinistra e 3 da liste civiche. Interessante la sfida di Genova dove il sindaco uscente, Marco Bucci è sostenuto non solo dalla coalizione di centrodestra ma anche dai centristi di Azione e Italia Viva. A sfidarlo c'è il candidato Pd-5 stelle Ariel Dello Strologo. A Palermo Pd, M5s e Sinistra appoggiano Franco Miceli mentre il centrodestra, dopo aver litigato parecchio, sostiene Roberto Lagalla vicino all'Udc. A Messina invece l'accordo è sfumato e il centrodestra corre diviso: la Lega sostiene Federico Basile, vicino al sindaco uscente Cateno De Luca, gli altri partiti hanno scelto Maurizio Croce. Il centrosinistra invece schiera Franco De Domenico.

Centrodestra diviso anche a Catanzaro dove è FdI ad avere un suo candidato. Altri due casi in cui la coalizione di centrodestra è divisa sono Parma e Verona. A Parma FdI corre da sola mentre il M5s, che dieci anni fa conquistò la città con Federico Pizzarotti, non sarà neanche presente sulla scheda elettorale. A Verona il centrosinistra si affida all'ex calciatore Damiano Tommasi, mentre FdI e Lega puntano su Federico Sboarina. Forza Italia invece appoggia l'ex leghista Flavio Tosi, che piace anche a Italia Viva.

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