Elezioni, il candidato consigliere di Cerignola si rivolge a spacciatori, trafficanti d'armi e usurai: «Lasciateci almeno la politica»

Le sue parole in un video su Facebook stanno scatenando moltissime polemiche

Elezioni, il candidato consigliere di Cerignola si rivolge a spacciatori, trafficanti d'armi e usurai: «Lasciateci almeno la politica»
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Lunedì 4 Ottobre 2021, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 12:09

Il candidato consigliere al Comune di Cerignola (Foggia) Michele Romano ha postato sui suoi social un video che sta scatenando moltissime polemiche. Il possibile futuro consigliere del comune, già sciolto per mafia,  si rivolge a spacciatori, trafficanti d'armi e usurai, chiedendo loro di lasciare ai politici «almeno un settore, quello della politica e dell'amministrazione del Comune», perché «anche noi dobbiamo campare, anche noi abbiamo famiglia», sostiene.

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Romano supporta il candidato sindaco di centrosinistra Francesco Bonito, magistrato in pensione. Alle sue spalle, nel video, si vede un manifesto della lista 'Con Emilianò. Romano, che ha rimosso il video, sostiene in un altro post che «era ovviamente sarcastico» e che la sua «intenzione era quella di sollevare con veemenza il problema della criminalità e delle infiltrazioni mafiose negli enti locali, con particolare riferimento alla provincia di Foggia».

Il commissario e vicecommissario di FI Puglia, Mauro D'Attis e Dario Damiani, intanto, hanno chiesto al prefetto di intervenire e hanno annunciato una interrogazione parlamentare. «Non crediamo - sostengono - di aver mai assistito ad un episodio così grave e su cui bisogna accendere immediatamente i riflettori per restituire onorabilità alla politica.

Se è uno scherzo, è di pessimo gusto. Ma se non lo è, lui e chi l'ha candidato dovrebbero sparire subito dalla scena politica».

Romano nel video si rivolge «ai quei cerignolani che pur non essendo su un binario di rettitudine comunque fanno parte della nostra comunità», e dice loro che «noi non vogliamo entrare nei vostri affari ma anche voi non dovete entrare nei nostri». «Da pari a pari - conclude - ad ognuno il suo campo, già la politica è difficile senza di voi, se vi ci mettete anche voi diventa un casino». 

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