Fidanzati uccisi a Lecce, arrestato il presunto omicida: è un 21enne ex coinquilino di Daniele. «Voleva torturarli»

Fidanzati uccisi a Lecce, arrestato il presunto omicida: è un 21enne ex coinquilino di Daniele
Fidanzati uccisi a Lecce, arrestato il presunto omicida: è un 21enne ex coinquilino di Daniele
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Lunedì 28 Settembre 2020, 22:08 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 10:55

Arrestato il presunto omicida dei due fidanzati Eleonora Manta e Daniele De Santis, uccisi a coltellate la sera del 21 settembre scorso a Lecce. Si chiama Antonio De Marco, è uno studente di 21 anni ed era stato coinquilino del giovane arbitro fino allo scorso agosto.

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Il fermato si chiama Antonio De Marco, è un 21enne di Casarano (Lecce), studente di Scienze infermieristiche e tirocinante all'ospedale Vito Fazzi, che conosceva bene Eleonora e Daniele. Il giovane, infatti, per qualche tempo, fino all'agosto scorso era stato coinquilino del giovane arbitro, che poi aveva deciso di ristrutturare l'appartamento per andarci a vivere con Eleonora.

«La ricostruzione dell'episodio si è resa subito molto complessa perché inizialmente per un lungo tratto della vicenda durata 6/7 giorni e ancora adesso l'unica cosa che non è stata possibile ricostruire, secondo l'impostazione accusatoria, è il movente. Il movente è solo parzialmente ricostruito» - ha spiegato Leonardo Leone de Castris, procuratore di Lecce - «Questo per noi ha rappresentato una grande difficoltà iniziale perché, senza movente, è difficile stabilire quale sia la pista da imboccare». 



«Ci auguriamo che il fermato confessi, la certezza è che c'è stata una fortissima premeditazione, l'omicida ha accuratamente evitato di percorrere strade in cui erano installate delle telecamere. L'azione omicidiaria sarebbe dovuta essere preceduta anche da una attività preliminare e prodromica all'omicidio. Non posso darvi su questo altri dettagli però ciò che è stato rinvenuto nell'abitazione, le striscette stringitubo e altro materiale, ci indicano questa pista» - ha aggiunto il procuratore di Lecce - «È stato trovato un bigliettino nell'immediatezza dei fatti. Inizialmente non si sapeva se fosse stato volontariamente messo lì o se fosse caduto. Si è stabilito ben presto che in realtà era stato perso dall'aggressore e questo ha dato la possibilità di comparare questa grafia con quella dei documenti presso la Prefettura e presso il Comune».

Il procuratore Leonardo Leone De Castris ha poi spiegato, senza aggiungere altri dettagli: «Gli oggetti trovati nell'appartamento in cui si è consumato il delitto ci fanno propendere per l'ipotesi che l'omicidio dovesse essere in realtà una rappresentazione anche per la collettività».
In attesa che il 21enne confessi l'omicidio, il procuratore di Lecce ha espresso soddisfazione per la svolta nelle indagini: «La svolta è arrivata grazie alle intercettazioni e ad alcuni filmati registrati da alcune telecamere. La città di Lecce ora può uscire da un incubo dopo aver vissuto una settimana in cui c'era un killer ancora libero».

«L'azione omicidiaria sarebbe dovuta essere preceduta anche da una attività preliminare e prodromica all'omicidio. Non posso darvi su questo altri dettagli però ciò che è stato rinvenuto nell'abitazione, le striscette stringitubo e altro materiale, ci indicano questa pista». Lo ha detto il procuratore capo del tribunale di Lecce Leonardo De Castris, illustrando alcuni aspetti delle indagini .

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