Elena, 5 anni, sequestrata nel Catanese: prelevata da tre persone incappucciate e armate mentre era con un familiare

«I probabili autori» sarebbero «tre persone incappucciate a bordo di auto» di cui «non si conosce modello colore e targa»

Bambina di 5 anni sequestrata nel Catanese: prelevata da persone armate mentre era con un familiare
​Bambina di 5 anni sequestrata nel Catanese: prelevata da persone armate mentre era con un familiare
di Ernesto De Franceschi
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Lunedì 13 Giugno 2022, 20:01 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 07:18

Sequestrata una bambina di quasi 5 anni, Elena Del Pozzo. La piccola è stata rapita nel Catanese, prelevata dall'auto dove era con la mamma da tre persone incappucciate e, secondo testimoni, armate. È successo a Piano di Tremestieri. La bambina compirà cinque anni a luglio e la mamma, disperata, ha presentato la denuncia ai carabinieri della Tenenza dei carabinieri di Mascalucia, dove abita la donna con la figlia. La notizia del sequestro è prima girata sui social con un post dettagliato con nome, foto e racconto di quanto avvenuto, poi è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un'inchiesta delegando le indagini ai militari dell'Arma.

 

La notizia del sequestro, che gira sui social, è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un'inchiesta delegando le indagini ai militari dell'Arma.  Tra le prime possibili cause potrebbe esserci una vendetta familiare, ma al momento non vi è alcuna conferma.

I carabinieri stanno cercando di carpire informazioni dalla madre per ricostruire la vicenda. In parallelo si sta battendo ogni pista per riportare a casa la bambina con numerosi posti di blocco nella zona.

Elena Del Pozzo, il post sui social

La notizia, accompagnata dalle generalità e da una foto della piccola sequestrata, gira sui social ed è diventata virale. Sul post si legge che è «stata rapita zona Piano Tremestieri verso le 15» e che «i probabili autori» sarebbero «tre persone incappucciate a bordo di auto» di cui «non si conosce modello colore e targa». Secondo indiscrezioni, non confermate, carabinieri starebbero eseguendo accertamenti su una vettura abbandonata a Tremestieri.

Il sequestro, i misteri e le indagini

 La notizia del sequestro, che è girata sui social, è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un'inchiesta delegando le indagini ai militari dell'Arma. Il procuratore Carmelo Zuccaro ha parlato di «momento delicato dell'inchiesta che non consente di fornire ulteriori informazioni». Che non arriveranno, per il momento, né dal suo ufficio né dai carabinieri del comando provinciale e della Tenenza di Mascalucia che indagano.

La notizia, accompagnata dalle generalità e da una foto della piccola sequestrata, è girata sui social ed è diventata virale. Sul post si leggeva che è «stata rapita zona Piano Tremestieri verso le 15» e che «i probabili autori» sarebbero «tre persone incappucciate a bordo di auto» di cui «non si conosce modello colore e targa». Gli investigatori escludono che il sequestro sia «opera della criminalità organizzata», che storicamente non vuole rapimenti e gesti eclatanti nel territorio in cui opera. Né che sia «collegato a una richiesta di riscatto»: la famiglia non ha problemi economici, ma neppure disponibilità tali da giustificare un sequestro estorsivo.

La donna vive a Mascalucia, dove ha presentato la denuncia recandosi alla Tenenza dei carabinieri. Ai militari dell'Arma avrebbe detto che a rapire sua figlia sarebbero state tre persone che l'avrebbero bloccata mentre, nella frazione Piano di Tremestieri Etneo, erano in auto dopo che aveva preso la bambina all'asilo. Indagini e ricerche sono state subito avviate nella zona ed estese ad un'area più ampia.

I carabinieri hanno anche acquisito e visionato dei video di sistemi di sorveglianza a Piano Tremestieri e anche nella scuola materna frequentata dalla bambina per trovare elementi utili alle indagini. Accertamenti e rilievi sono stati eseguiti da militari dell'Arma del Ris di Catania anche su alcune automobili ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini.

I genitori e i familiari della piccola sono stati sentiti dai carabinieri per ricostruire frequentazioni e dinamiche che potrebbero essere utili alle indagini che, si sottolinea in ambienti investigativi, «non escludono alcuna pista né ipotesi».

I carabinieri, intanto, hanno tra l'altro acquisito e visionato anche dei video di sistemi di sorveglianza a Piano Tremestieri e anche nell'asilo frequentato dalla piccola. Rilievi ulteriori sono stati eseguiti pure da militari del Ris di Catania su alcune auto ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini. I genitori e i familiari della piccola sono stati sentiti dai carabinieri per ricostruire dinamiche e frequentazioni che potrebbero essere utili alle indagini. Gli investigatori escludono che il sequestro sia opera della criminalità organizzata. A rapire la bimba, in base alla denuncia della donna ai carabinieri di Mascalucia, sarebbero state tre persone che l'hanno prelevata e portata via mentre mamma e figlia erano assieme in auto. Al momento, oltre la madre, non vi sarebbero testimoni. Due scatti della bimba sono stati diffusi in serata dalla Procura perché ritenuti utili alle indagini. Una delle due foto è odierna e ritrae la piccola in un'immagine riflessa, con una maglietta a maniche corte bianca e un paio di pantaloncini gialli.

 SINDACO MASCALUCIA 'ORE DI ANSIA, SI TRATTEREBBE DI DINAMICHE FAMILIARI'

«Sono ore di grande ansia per la nostra comunità e sono personalmente sconvolto da questa notizia. Ho parlato più volte in queste ore con il capitano dei carabinieri della tenenza di Mascalucia al quale ho chiesto maggiori dettagli e notizie. Le uniche cose che mi ha riferito che stanno indagando». Lo afferma il sindaco di Mascalucia, nel catanese, Enzo Magra, in merito al rapimento, confermato dalla Procura etnea, di una bambina di 5 anni nella frazione di Piano Tremestieri, nel pomeriggio odierno.

Mascalucia è il paese di residenza della piccola e della sua famiglia. «Personalmente -aggiunge il sindaco- mi sono messo a disposizione per 'aiutarè le ricerche anche tramite la protezione civile, i volontari, ma mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga bensì di altro, probabilmente, dinamiche familiari». «La cosa che mi sconvolge, ho la pelle d'oca mentre parlo - conclude Enzo Magra- è che per qualsivoglia vicenda sia potuta accedere e che ci auguriamo possa risolversi al meglio e nel tempo più breve possibile, non si possono mettere in mezzo bambini innocenti che poi piangono per l'intera vita traumi di tal genere. Speriamo vada tutto bene». 

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