Eitan, gli zii paterni e i nonni materni continuano a discutere a distanza sulla tutela del bambino, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone. Or Nirko e Aya Biran, che vivono in provincia di Pavia, hanno spiegato all'Ansa: «Attendiamo con speranza l'udienza e confidiamo nei giudici e che decidano sulla base della Convenzione dell'Aja».
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I nonni materni di Eitan, Shmuel e Etty Peleg, sono indagati a Pavia per sequestro di persona dopo aver portato il bambino in Israele.
Gli zii paterni sperano nella giustizia e spiegano: «Non vogliamo alimentare questo scontro sulla pelle di Eitan, ha già subito traumi e una gravissima tragedia nella sua breve vita, deve solo essere curato e seguito al meglio». Aya Biran, che era stata nominata tutrice legale di Eitan dai giudici italiani, ha avuto modo di parlare col bambino in questi giorni al telefono e con videochiamate e anche Or dovrebbe riuscire ad essere presente all'udienza di giovedì. Sul contrasto religioso che si è creato attorno all'educazione del bambino, sia gli zii paterni che alcuni amici della famiglia hanno raccontato a più riprese che gli stessi genitori di Eitan (morti il 23 maggio nel disastro della funivia assieme al fratello e ai bisnonni del piccolo) già nel gennaio del 2020 avevano deciso di iscrivere il bimbo alla scuola cattolica a Pavia, dove lunedì scorso avrebbe dovuto iniziare le elementari.