Eitan, la sentenza del tribunale di Tel Aviv: «Dovrà tornare in Italia». Ecco quando potrà farlo

Dopo la tragedia e una dura battaglia legale è stato stabilito che il bambino di 5 anni, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, dovrà tornare con gli zii paterni in Italia

Eitan, la sentenza del tribunale di Tel Aviv: «Dovrà tornare in Italia». Ecco quando potrà farlo
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Lunedì 25 Ottobre 2021, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 22:03

Il piccolo Eitan Biran tornerà in Italia. Il bambino di 5 anni, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, sarà riaffidato alla zia paterna che vive in Italia secondo quanto stabilito dal tribunale della famiglia di Tel Aviv. Il bimbo era stato rapito dal nonno materno e portato a Israele dopo essere stato strappato dagli zii che si sono occupati di lui sin dal primo momenro dopo la disgrazia.

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La nuova «Age Progression» diffusa dalla famiglia 

«Il Tribunale non ha accolto la tesi del nonno che Israele è il luogo normale di vita del minore nè la tesi che abbia due luoghi di abitazione», così scrive la giudice Iris Ilutovich Segal nella sentenza in cui impone il rientro in Italia accogliendo il ricorso di Aya Biran, zia paterna del piccolo e affidataria legale. Il bambino era stato portato in aereo, senza permesso, in Israele dal nonno materno Shmuel Peleg lo scorso settembre dopo essere stato prelevato a casa a Pavia della zia Aya Biran. Il nonno per questo è indagato in Italia per sequestro di persona. Subito dopo Aya Biran si è rivolta al Tribunale della famiglia di Tel Aviv per il "rientro immediato" in Italia in base alla Convenzione dell'Aja. La sentenza della giudice è giunta a circa due settimane dalla fine delle udienze in Tribunale a Tel Aviv. 

«Pur accogliendo con soddisfazione la sentenza della giudice Ilutovich crediamo che in questo caso non ci siano nè vincitori nè vinti. C'è solo Eitan e tutto quello che chiediamo è che torni presto a casa sua, ai suoi amici a scuola, alla sua famiglia, in particolare per la terapia e gli schemi educativi di cui ha bisogno». Questo il commento dei legali della famiglia di Aya Biran - gli avvocati Shmuel Moran e Avi Himi - subito dopo la sentenza della giudice che ha deciso in base alla Convenzione dell'Aia di far tornare il bambino in Italia. Ha espresso "grande gioia" la zia paterna Aya Biran, per la decisione del Tribunale di Tel Aviv che ha deciso che il piccolo deve tornare in Italia. Lo si è appreso da fonti legali.

«Io e la collega Grazia Cesaro siamo contenti per la decisione favorevole del Tribunale di Tel Aviv e del fatto che i principi e lo spirito della Convenzione dell'Aja abbiano trovato applicazione». Lo ha spiegato il legale civilista Cristina Pagni, che rappresenta in Italia, con la collega Cesaro (sul fronte penale c'è l'avvocato Armando Simbari), la zia paterna di Eitan, Aya Biran. «Aspettiamo di capire quando sarà possibile il rientro del bimbo in Italia, lo sapremo forse in serata», ha chiarito il legale e ciò anche in relazione al fatto che i nonni materni avranno possibilità di impugnare la sentenza del giudice israeliano.

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