Duplice omicidio di Lecce, tutte le analogie col delitto di Cori del 1997

Elisa Marafini e Patrizio Bovi vittime del delitto di Cori
Elisa Marafini e Patrizio Bovi vittime del delitto di Cori
di Emilio Orlando
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 22:20

Analogie sinistre, movente quasi simile e stessa furia omicida accomunano il recente doppio delitto di Lecce a quello di Cori, raccontato dalle cronache alla fine degli anni '90. Anche Patrizio Bovi ed Elisa Marafini, come Eleonora Manta e Daniele De Santis, erano in casa e stavano per cenare quando Marco Canale, il loro carnefice, fece irruzione in casa e li uccise con 170 coltellate. Il movente di natura passionale quale la gelosia, in un primo momento scartato, venne poi confermato dagli inquirenti. Come il giovane arbitro leccese e la sua compagna, anche nel delitto di Cori avvenuto in provincia di Latina nel la sera del 9 marzo 1997, le due vittime vennero colte di sorpresa e massacrate sotto i fendenti della lama affilata che spezzò le loro vite. ( Nella foto in basso Daniele De Santis ed Eleonora Manta).

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Il massacro avvenne in una casa a due piani nel centro storico in Via della Fortuna nel piccolo comune di diecimila anime arroccato sui Monti Lepini, dove vennero ritrovati i corpi dell'operaio di 23 anni Patrizio Bovi e della sua fidanzata, Elisa Marafini , studentessa diciassettenne. A scoprire i cadaveri furono il fratello quindicenne e il padre della ragazza, un maresciallo dei carabinieri in pensione che entrò nell'abitazione utilizzando una scala a pioli insieme a Massimiliano Placidi, amico degli assassinati.

Come nel duplice omicidio di Lecce sui corpi furono inferte centinaia di pugnalate,  51 su Patrizio Bovi e 124 su Elisa Marafini. L'arma del delitto fu un coltello da cucina che l'assassino ripulì accuratamente dalle impronte.  L'assassino, per coprire le grida e le urla strazianti delle vittime, alzò la musica dello stereo a tutto volume. Per l'efferato duplice omicidio, dopo un'indagine su varie persone che erano entrate in contatto con Bovi e la Marafini, venne arrestato e condannato a 30 anni di carcere Marco Canale, un operario residente a Cisterna di Latina. Antonio De Marco, l'assassino arrestato per l'omicidio di Patrizio Bovi ed Elisa Marafini, come Marco Canale del delitto della pontina, provò a ripulire la scena del crimine per far sparire i cadaveri. Forse entrambi contavano sulla complicità di qualcuno. 

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