Dalla notte di domenica 1 marzo, la parola "droplet" ha iniziato a fare il giro dei media nazionali. Di cosa si tratta? In breve, è la distanza di sicurezza da tenere fra due persone per ridurre il rischio di contagio Coronavirus. Il premier Conte l'ha inserita nel nuovo decreto varato nella notte.
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Il nuovo decreto uscito dal Consiglio dei Ministri stabilisce le regole per affrontare l’emergenza Covid-19, Regione per Regione. La grande novità è proprio il droplet, la «distanza di sicurezza» di un metro. Ciò deve esser reso possibile anche all'interno di luoghi aperti al pubblico come musei, istituti e luoghi di cultura, che hanno l'obbligo di evitare resse e assembramenti di persone, assicurando così «modalità di fruizione contingentata», insomma: che i visitatori rispettino la distanza di almeno un metro.
Il nome deriva dall'inglese e non è una scelta casuale. Letteralmente significa "gocciolina": sta quindi ad indicare le gocce di saliva che mentre parliamo, tossiamo o starnutiamo, si disperdono nell'aria. Mantenendo invece una distanza di sicurezza di almeno un metro, si riduce ampiamente il rischio di farle arrivare agli altri, o riceverle noi stessi. Secondo l'infettivologo Massimo Galli dell’Università di Milano-Ospedale Sacco e e il dottor Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di Sanità, tuttavia, un metro non sarebbe sufficiente: secondo il loro parere scientifico, la distanza da mantenere è di 1,82 metri.
Uno dei primi esempi di applicazione del criterio del “droplet” si è visto in Vaticano per gli ingressi a Piazza San Pietro per l’Angelus del Papa. I controlli sono stati effettuati uno per volta mantenendo sempre una distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone. Tuttavia, mettere in pratica il "droplet" non è certo un'impresa semplice, a seconda di dove ci si trova, ad esempio sui mezzi pubblici o sulla funivia. E ovviamente non è possibile controllarlo costantemente all'aperto: molto è dunque lasciato al buon senso di ogni cittadino.
Il decreto ha inoltre confermato la sospensione delle lezioni in asili, scuole e università in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia e nelle Province di Pesaro-Urbino e Savona. Mercoledì, esclusa la provincia di Savona, le lezioni riprenderanno in Liguria. Per il Piemonte bisogna invece attendere una decisione che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Droplet, la distanza di sicurezza per evitare il contagio dal Coronavirus: cos'è e che significa
di Nico Riva
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Lunedì 2 Marzo 2020, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 15:00
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