Draghi in Senato incassa la fiducia con 262 sì e 40 no: «Grazie per la stima, ma dovrà essere giustificata dai fatti». Nei 5Stelle 15 votano contro

Draghi parla ancora in Senato: «Patto tra generazioni sull'ambiente». In serata il voto di fiducia LA DIRETTA
Draghi parla ancora in Senato: «Patto tra generazioni sull'ambiente». In serata il voto di fiducia LA DIRETTA
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Febbraio 2021, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 09:37

Il premier Mario Draghi incassa la fiducia in Senato: l'aula di Palazzo Madama ha votato sì al suo Governo con 262 voti favorevoli, 40 voti contrari e 2 astenuti. Su 321 senatori erano presenti in 304. Durante il suo discorso di replica in serata, il neopremier ha inizialmente avuto un problemino col microfono: «Scusate, ma devo ancora imparare...», ha detto quando gli hanno fatto notare che la sua voce non si sentiva bene. A quel punto il ministro Federico D'Incà si è alzato per sollevargli il microfono.

I voti contrari sono stati 40 e di questi 15 senatori 5 Stelle in dissenso dal gruppo. A questi si aggiungono i voti di Fdi, unica formazione all'opposizione, e poi i no dal gruppo Misto di Alfonso Ciampolillo, Elena Fattori, Michele Gianrusso, Carlo Martelli, Paola Nungnes e Luigi Paragone.

Cinque i senatori in congedo: Umberto Bossi, Giorgio Napolitano, Salvatore Sciascia, Liliana Segre e Orietta Vanin dei 5 Stelle. Otto gli assenti e di questi 6 M5S: Giuseppe Auddino, Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessì, Vincenzo Garruti, Nunzia Nocerino. In missione: Pier Ferdinando Casini, Eugenio Comincini di Iv e Francesco Castiello di M5S. Due gli astenuti: Tiziana Drago del Misto e Albert Laniece delle Autonomie.

Leggi anche > Draghi, il suo programma: dal recovery plan alla scuola

Cosa ha detto Draghi in Senato

«Voglio ribadire quanto considero cruciale la funzione e il lavoro del Parlamento, in particolare per quanto riguarda il Programma di ripresa e resilienza, ho indicato come la governance debba essere incardinato al ministero dell'Economia con strettissimo coordinamento con i ministeri competenti, per definire e attuare i progetti. Il Parlamento sarà informato in modo tempestivo sul programma e le linee di intervento», ha esordito Draghi. 

«Sull'ambiente e sullo sviluppo sostenibile, è alla base della giustizia tra generazioni - ha detto il premier - questo governo conferma l'impegno di andare in questa direzione». «Questo governo conferma l'impegno di andare nella direzione» dell'inserimento in Costituzione dei «concetti» di ambiente e sviluppo sostenibile sui cui sta lavorando il Senato con un progetto di legge. 

«Il coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni», così come quello «delle parti sociali» nelle «cose» che il governo vuole fare «non solo è indispensabile ma è essenziale». Sulla cultura«Molto è stato fatto per assicurare ristori adeguati: occorre fare molto di più, va colta l'opportunità di Next generation Eu per investimenti su capitale umano e nuove tecnologie. La cultura in tutte le sue forme imprescindibile per la crescita e il benessere del Paese».

Sui dossier migranti «la risposta più efficace e duratura passa per una piena assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni europee», afferma Draghi. «Permane la contrapposizione tra Stati di frontiera esterna, e Stati del Nord e dell'Est Europa, principalmente preoccupati di evitare i cosiddetti movimenti secondari. L'Italia, appoggiata anche da alcuni Paesi mediterranei, propone un meccanismo obbligatorio di re-distribuzione dei migranti pro-quota», sottolinea.

«C'è poi un rischio specifico che corriamo in vista della stagione di ricostruzione» che verrà avviata anche con il Recovery plan: «le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata a seguito della crisi di liquidità in diversi settori. Questo rischio viene costantemente seguito» con l'obiettivo di «anticipare una risposta strutturata in termini di prevenzione e contrasto». «Come ho detto, legalità e sicurezza sono basi su cui costruire benessere e crescita nel Mezzogiorno: senza non ci può essere crescita. È chiaro che ci sono strumenti specifici come credito d'imposta ma senza legalità e sicurezza è molto difficile crescere».

«Un'impresa che certamente riaprire dopo la pandemia è il turismo. Quindi investire nel turismo non significa buttar via i soldi, queli soldi tornano indietro», ha detto Draghi. «Vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire. Bisogna impedire che in questo periodo queste imprese falliscano perché poi si perde un capitale che, spesso, è capitale umano», aggiunge. Draghi ha chiuso il suo intervento con parole molto chiare: «Vi ringrazio per la stima che avete dimostrato ma anche questa dovrà essere giustificata e validata nei fatti dall'azione di governo da me presieduto».

LA DIRETTA DAL SENATO

© RIPRODUZIONE RISERVATA