Droga e pedopornografia, indagato Don Alberto Bastoni: «Cocaina nascosta nella teca delle ostie»

Don Alberto Bastoni, indagato per pedopornografia: «Nascondeva la cocaina nella teca delle ostie»
Don Alberto Bastoni, indagato per pedopornografia: «Nascondeva la cocaina nella teca delle ostie»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Giugno 2020, 14:06
Un sacerdote di 51 anni, don Alberto Bastoni, è indagato per detenzione di materiale pedopornografico: originario di Rimini, don Alberto prestava servizio presso la Casa del clero ad Ascoli. Dopo essere finito nel mirino delle Procure di Ascoli e Ancona, la Diocesi ascolana lo ha allontanato: il prete, durante una perquisizione lo scorso 26 maggio, aveva inoltre consegnato 3,5 grammi di cocaina ai carabinieri sostenendo fossero per uso personale.

Leggi anche > Revenge porn, indagata una 38enne: rubava le foto del suo ex e le inviava alla compagna

La cocaina, don Bastoni - che era anche viceparroco del Duomo di Ascoli Piceno - la nascondeva nella teca in cui doveva conservare le ostie: intanto la Procura ascolana continua a compiere approfondimenti sulla provenienza della cocaina e cerca di capire se vi sia stata cessione ad altri, ma al momento non vi sono contestazioni in tal senso. Il sacerdote non è indagato per il possesso di droga ma è stato segnalato come assuntore alla prefettura. 

Durante la perquisizione i militari dell'Arma di Ascoli hanno sequestrato su mandato della magistratura anconetana materiale informatico: computer, hard disk, materiale che verrà analizzato da tecnici a caccia di immagini e video di minorenni in atteggiamenti sessuali. Nella stessa perquisizione poi, scrive Fanpage, sono state trovate due siringhe insanguinate.

Il Vescovo Giovanni D’Ercole, in una nota, ha detto che
«forse anche in conseguenza del lockdown don Alberto Bastoni è caduto in una depressione maggiore unipolare che gli ha provocato un grave squilibrio mentale, umano e umorale che si è manifestato in comportamenti che hanno attirato una indagine da parte delle autorità competenti», riferendosi all’inchiesta in corso.
Il prete era stato coinvolto in un altro caso di possesso di stupefacenti nel 2012 in Umbria. Anche in quel caso disse che la cocaina, da lui consegnata durante un controllo, era per uso personale; l'inchiesta a suo carico della Procura di Perugia fu poi archiviata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA