Discoteche chiuse, gestori e social in rivolta: «Ma col Green pass non dovevamo riaprire tutto?»

Discoteche chiuse, gestori e social in rivolta: «Ma col Green pass non dovevamo riaprire tutto?»
Discoteche chiuse, gestori e social in rivolta: «Ma col Green pass non dovevamo riaprire tutto?»
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Venerdì 24 Dicembre 2021, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 14:52

La cabina di regia del Governo ha partorito il nuovo decreto Natale anti Covid, e la novità più eloquente è certamente la nuova chiusura delle discoteche e delle sale da ballo, uno dei settori già più duramente colpiti dalla pandemia. Grazie ai vaccini e al Green pass, solo pochi mesi fa erano scattate le prime riaperture, ma ora si torna a chiudere, dopo l'ondata che ha portato ad un nuovo record di contagi quotidiani e alla paura della risalita della variante Omicron.

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La chiusura delle discoteche ha fatto però andare su tutte le furie i gestori: «Si tornerà a favorire l'abusivismo e a ballare ovunque tranne dove c'è una licenza che lo permette. Si tratta di un accanimento verso la nostra categoria. In questo modo si mette in 'quarantena' famiglie intere come le nostre. 400mila lavoratori tra pochi giorni saranno di nuovo nell'oblio, senza sostegno», dichiara Paolo Peroli, portavoce del Comitato Territoriale Esercenti, associazione che riunisce buona parte dei locali da ballo di Milano.

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«Abbiamo seguito ogni direttiva e ogni protocollo verificando i Green pass e monitorando il personale, abbiamo reso le sale da ballo luoghi sicuri e Covid free, abbiamo reimpostato il nostro modo di lavorare per salvare le nostre aziende e il futuro delle nostre famiglie tutelando prima la sicurezza e la salute della clientela ed ora il governo ci chiude», aggiunge Peroli. «La normativa, tra l'altro, non è chiara e crea continue discriminazioni nei confronti del nostro settore, senza nemmeno spendere una parola sui ristori - conclude il leader del Comitato -: la serata di capodanno fornisce alle nostre attività il 15% del fatturato annuo, senza parlare poi delle discoteche site nei luoghi di montagna, nelle quali la sera del 31 influisce quasi fino al 50%.

Sarebbe congruo restituire alle attività il 100% dell'incasso del mese di gennaio».

La protesta sui social. Ma c'è chi è d'accordo

E anche sui social scatta la protesta, con tanti utenti che esprimono in massa il loro dissenso: per loro niente discoteca a Natale e Capodanno, come già un anno fa. «Ma quindi discoteche chiuse? Eppure Speranza, Draghi e compagnia avevano detto che col greenpass e i vaccini non ci sarebbero state più chiusure. Chi glielo dice ai gestori delle discoteche che continueranno a perdere soldi? I prossimi che chiuderanno saranno cinema e ristoranti», twitta un utente.

«Le discoteche no, gli eventi e le feste all'aperto che possono creare assembramenti no, però le feste a casa a capodanno con 79 persone si», aggiunge un altro. «Meglio ammassare ragazzi in qualche taverna che in locali controllati da tamponi. Altra vittoria del Genio di Roberto Speranza», ironizza un altro ancora. «Non amo le discoteche -scrive qualcuno- e non le frequento. Ma chiuderle ora, così, mi pare una carognata verso un settore già molto penalizzato. Piuttosto era meglio imporre loro mega greenpass o Ffp2 e fare controlli seri».

C'è anche chi si lamenta delle eccessive restrizioni ai vaccinati. «Quindi, io che ho fatto prima e seconda dose, e nonostante questo, ho preso pure il Covid, e adesso dovrei farmi i tamponi o subire restrizioni?? Certo che la terza dose vado a farla di corsa», si arrabbia una ragazza. Tra i tanti commenti, però c'è anche chi condivide invece la scelta fatta dal governo. «Ma perché con 40000 casi al giorno volevate andarci pure?», scrive qualcuno. «Scelta impopolare, coraggiosa ma necessaria, Omicron dilaga», chiosa qualcun altro.

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