Venezia, febbre e fatica a respirare: Miriam, 25 anni, va all'ospedale. Dimessa, tre giorni dopo muore

Febbre e fatica a respirare: va in ospedale. Dimessa, muore tre giorni dopo, a 25 anni
Febbre e fatica a respirare: va in ospedale. Dimessa, muore tre giorni dopo, a 25 anni
3 Minuti di Lettura
Giovedì 31 Ottobre 2019, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 08:07

Una ragazza di 25 anni, Miriam de Giovanni, di Cannaregio in provincia di Venezia, si presenta da sola in pronto soccorso sabato 26 ottobre con problemi respiratori, viene visitata, dimessa dopo una notte in osservazione, e muore. La tragedia si è consumata ieri, 30 ottobre. ​L'ospedale, d'accordo con i familiari, sta procedendo ad un riscontro diagnostico disposto direttamente dal nosocomio. Al momento nessuna denuncia alle forze di polizia e in Procura.
 

 

Leggi anche > Incidente tornando da Eurochocolate, Federica Ferrante morta a 23 anni

La 25enne non stava bene, faceva fatica a respirare ed era febbricitante e aveva deciso di andare a fare un controllo sabato al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Venezia. La giovane, probabilmente colpita da polmonite, è stata dimessa dopo una notte passata in osservazione all'interno dell'ospedale, con una terapia da seguire. Arrivata a casa e iniziato il percorso farmacologico, tuttavia, non ha visto miglioramenti: e ieri, tre giorni dopo le dimissioni il collasso: il 118, allertato, è arrivato a casa della giovane con un rianimatore, poi il trasporto al pronto soccorso dell'ospedale. Purtroppo, nonostante i tentativi di salvarle la vita, la giovane non si è più ripresa ed è deceduta per un arresto cardiocircolatorio alle 13.30.

LA NOTA DELL'OSPEDALE
In attesa che venga chiarita e accertata la causa della morte della giovane deceduta ieri, 30 ottobre, i medici dell'Ospedale Civile di Venezia confermano anche in questa fase la piena disponibilità e la piena vicinanza ai familiari, in accordo con i quali si svolgono in queste ore gli accertamenti diagnostici. La Direzione dell'Ospedale sottolinea che con lo stesso atteggiamento di accorata attenzione i medici si sono prodigati ieri, di fronte al gravissimo quadro presentatosi ai sanitari, nel tentativo di salvare la vita alla giovane paziente, con il coinvolgimento delle équipe della Cardiologia e della Rianimazione dell'Ospedale, al fianco dei medici del Suem118 e del Pronto Soccorso. Con la medesima attenzione si erano svolti gli accertamenti sullo stato di salute della paziente durante l'accesso al Pronto Soccorso nella giornata di sabato 26 ottobre: in quella occasione, la giovane era stata visitata da due medici del Pronto Soccorso e poi dal medico infettivologo; contemporaneamente agli accertamenti ampi, prolungatisi per un periodo di Osservazione Breve Intensiva, alla giovane era stata avviata la conseguente terapia, che andava proseguita a domicilio; era stato infine concordato un coerente programma di esami e visite di rivalutazione, che non è stato possibile attuare per il precipitare del quadro clinico.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA