Sofiya, tentativo disperato di reagire alle botte: trovata pelle sotto le unghie

Sofiya Melnyk
Sofiya Melnyk
di Denis Barea
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Sabato 30 Dicembre 2017, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 21:52

CORNUDA - Le lancette dell'orologio delle verità corrono veloci verso l'ora in cui sarà finalmente fatta luce sul mistero della morte di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina il cui cadavere è stato ritrovato sui pendii del Monte Grappa la mattina della vigilia di Natale. I rilievi del Ris di Parma sulle tracce biologiche ritrovate all'interno della macchina della donna e i riscontri sul dna del materiale biologico ritrovato sotto le sue unghie corso dell'autopsia effettuata l'altro ieri, sono le tessere mancanti di un puzzle che, una volta completato, disegneranno una volta per tutte l'identikit dell'assassino. 
 

 


Nel baule della Renault di Sofiya, trovata parcheggiata a Maser pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere del compagno Pascal Albanese, suicida all'interno dell'abitazione della coppia, sono state trovate tracce di sangue. Sangue, pur in quantità minime, è stato trovato anche sul volante dell'auto. Sotto le unghie della 43enne è stato trovato materiale biologico. Si tratterebbe di pelle e potrebbe essere l'impronta lasciata dal suo killer. Tessuto strappato via nel corso di un disperato tentativo di difendersi. Sofiya avrebbe insomma reagito al pestaggio che ha lasciato tracce sul suo corpo, traumi e lesioni compatibili con una caduta da grande altezza ma soprattutto con tante botte, pugni e forse anche calci inferti alla testa, alle braccia, alle gambe e all'addome...

 
 

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