Decreto coronavirus. Multe ancora più salate, da 400 a 3mila euro. Conte: «Misure fino al 31 luglio? Non è così»

Decreto coronavirus. Multe ancora più salate, da 400 a 3mila euro. Conte: «Misure fino al 31 luglio? Non è così»
di Mario Fabbroni
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 21:33

Sanzioni ancora più severe (multe da 400 fino a 3 mila euro) per scoraggiare i ribelli dei divieti. Il Consiglio dei ministri ha deciso di dichiarare guerra ai furbetti del virus, varando ieri una serie di norme che - solo formalmente - potrebbero restare in vigore fino al prossimo 31 luglio. «Ma non sarà così - si è affrettato a chiarire il premier Conte durante la sua prima video-conferenza integrale da Palazzo Chigi, con i giornalisti a casa che intervenivano per fare domande -. Presto sono convinto che torneremo alla nostra vita, magari migliorando tanti aspetti. Di certo il termine del 31 luglio non vuol dire che resteremo così fino ad allora».

TROPPI DENUNCIATI. L'ulteriore stretta arrivata ieri vine motivata anche dal numero ancora elevato di denunciati: 107mila dall'entrata in vigore delle misure per contenere la diffusione del virus, 10mila solo nelle ultime 24 ore.

NIENTE FERMO AL VEICOLO. «Non c'è il fermo amministrativo» dell'auto qualora il trasgressore delle regole «dovesse essere fermato e subire la multa - ha precisato il premier -. C'è una multa da 400 euro a 3mila euro, ma qualora la violazione fosse compiuta con un veicolo la sanzione verrebbe aumentata fino a un terzo».

PENDOLARI. Il Viminale ha emesso una circolare che fornisce chiarimenti anche sugli spostamenti delle persone. Ammessi, ad esempio, quelli dei pendolari per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale. Consentiti pure gli spostamenti per l'approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino e/o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro Comune.

NEGOZI. Per le attività commerciali al dettaglio che non rispettano il divieto di tenere giù la saracinesca, è prevista «la chiusura provvisoria dell'attività o dell'esercizio per una durata non superiore a 5 giorni».
REGIONI E COMUNI. Un'altra importante novità riguarda le Regioni, che nelle settimane scorse sono andate in ordine sparso contribuendo ad aumentare il caos. «Lasciamo la possibilità alle Regioni di adottare, se è il caso per aggravamento della situazione, misure restrittive anche ulteriori», precisa Conte. Ma ci devono appunto essere le condizioni giuste. Il premier ritiene che non sia giusto attuare un «intervento autoritativo sui governatori, meglio collaborare. Vale anche per i sindaci».

MASCHERINE. «stiamo distribuendo 4,9 milioni di mascherine e 1,9 mln di quelle specialistiche per personale sanitario. Tra 96 ore un consorzio di produttori italiani produrrà 2 mln di mascherine chirurgiche al giorno, coprirà il 50% del nostro fabbisogno», ha aggiunto Conte.

VISCO. «Stiamo attraversando una crisi dalle caratteristiche inedite. Ma è una crisi dalla quale usciremo senz'altro, è transitoria». È il pensiero del Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel corso di un'intervista al programma di Giovanni Floris diMartedì andata in onda u La7: «I redditi saranno tutelati, la Banca centrale europea - dopo una primo problema di comunicazione - è presente e determinata nel fare tutto ciò che serve in questa fase, per dare tutta la liquidità necessaria alle imprese e sostenere il mercato dei titoli pubblici».

RENZI. Un sostegno economico di cui ci sarà davvero bisogno dato che il leader di ItaliaViva, Matteo Renzi, prevede un crollo del Pil per il 2020 pari all'11%. Poi nel 2021 ci sarà la ripresa».

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