David Sassoli e i deliri no-vax, identificato il fake 'Ugo Fuoco': gestiva un gruppo Telegram con 30mila iscritti

David Sassoli e i deliri no-vax, identificato il fake 'Ugo Fuoco': gestiva un gruppo Telegram con 30mila iscritti
David Sassoli e i deliri no-vax, identificato il fake 'Ugo Fuoco': gestiva un gruppo Telegram con 30mila iscritti
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 09:31

C'era un uomo di 40 anni residente nella provincia di Napoli dietro il profilo fake di 'Ugo Fuoco', autore di uno dei post più violenti della propaganda no-vax dopo la morte di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo scomparso pochi giorni fa. Nell'ambito del monitoraggio informativo della rete internet effettuato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni a seguito della notizia della scomparsa di Sassoli, su diversi canali Telegram, profili Facebook e Twitter (con l'hashtag #nessunacorrelazione), ha riscontrato la pubblicazione di numerosi messaggi d'odio, inspirati da teorie complottiste 'No Vax' secondo cui quali Sassoli sarebbe morto a causa del vaccino.

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Tra i vari messaggi che hanno acquisito il carattere della 'viralità' per il contenuto particolarmente sprezzante e lesivo della memoria del defunto presidente del Parlamento Europeo, ripreso anche dai principali organi di stampa, era emerso appunto quello pubblicato dall'account 'Ugo Fuoco', che testualmente affermava «ogni tanto una buonissima notizia.

Se ne va mr. 'Il green pass non è discriminatoriò Sassoli. Adesso venitevi a prendere gli altri, grazie». Approfondite verifiche hanno permesso ai poliziotti di identificare l'autore del post in un quarantenne residente nella provincia di Napoli, già denunciato per inosservanza delle misure sanitarie in materia di Covid.

 

L'indagato è risultato anche amministratore di un canale Telegram con più di 30.000 iscritti, sul quale l'interessato ha pubblicato numerosi messaggi di incitamento alla violazione delle disposizioni sulla gestione dell'emergenza pandemica da Covid-19. Sulla base degli accertamenti informatici, il Compartimento Polizia Postale di Napoli, ha denunciato il presunto autore del messaggio lesivo della memoria di David Sassoli e, sotto la direzione della procura di Napoli Nord, ha eseguito una perquisizione informatica, nel corso della quale sono state rinvenute tracce informatiche legate alla pubblicazione del messaggio d'odio nei confronti del defunto Presidente del Parlamento Europeo. 

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