Covid, l'Ue: «L'Italia tra i paesi con zone rosso scuro». Ira delle Regioni: «Chi fa più tamponi è penalizzato»

iL commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders
iL commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 19:23

Anche l'Italia tra i Paesi Ue con le zone rosso scuro”, la nuova colorazione per le aree europee ad alto rischio Covid.

LA NOVITÀ NELLA UE

Lo ha detto il commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders, anticipando i risultati di una simulazione della nuova mappa del contagio in Ue realizzata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). «Dieci-venti Paesi Ue» presentano zone ad alto rischio che passano nella categoria 'rosso scuro': tra questi ci sono ampie zone del Portogallo e della Spagna e alcuni territori in Italia, Francia, Germania e Paesi scandinavi, ha detto. Il rosso scuro scaturisce da un'incidenza di contagi, calcolata sui 14 giorni, superiore alle 500 unità su 100mila soggetti testati.

La Commissione europea sta lavorando per istituire un registro di trasferimenti dei vaccini fuori dall'Ue, per capire se le case produttrici stiano consegnando i vaccini destinati ai Paesi dell'Unione altrove.

Si apprende da fonti Ue. Bruxelles conta di mettere in campo il registro, chiamato schema di trasparenza, in una settimana circa.

L'IRA DELLE REGIONI ITALIANE

Una reazione furiosa e politicamente trasversale, quella di alcuni presidenti di Regione italiani all'introduzione delle zone 'rosso scuro' da parte dell'Unione Europea. Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna di centrosinistra, insieme a Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, i presidenti di centro-destra di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, sono concordi nel condannare la nuova misura europea: «Imporre ai cittadini delle nostre regioni l'obbligo di test e quarantena per viaggiare in Europa è sbagliato, perché si penalizza chi fa più tamponi, senza operare una valutazione su parametri epidemiologici oggettivi. Il semplice dato dell'incidenza su 100mila abitanti implica che la valutazione viene operata sul numero assoluto di positivi riscontrati. Ne deriva dunque una situazione paradossale che, anziché incentivare le amministrazioni a potenziare i controlli sui cittadini, andrebbe a premiare quelle realtà che, per non rischiare di sforare i parametri indicati, dovessero deliberatamente decidere di ridurre la somministrazione di tamponi».

ESCLUSO INASPRIMENTO DELLE RESTRIZIONI

Non c'è al momento alcuna ipotesi di inasprimento delle misure restrittive in Italia. È quanto si apprende da fonti di governo dopo che l'Unione Europea ha inserito l'Italia tra i paesi Ue con alcune zone che diventano 'rosso scurò perché ad alto rischio Covid. Le attuali misure e il sistema delle fasce, viene sottolineato, hanno permesso all'Italia di contenere la diffusione del virus, che invece è esploso in altri paesi europei. I dati, inoltre, dimostrano che gli interventi hanno rallentato la curva e, dunque, la linea cambierà solo in caso si presentino nuovi elementi.

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