Covid, i ristoratori italiani denunciano la Cina per danni: «è mancata la tempestività di comunicazione»

Ristoranti vuoti, scatta la denuncia
Ristoranti vuoti, scatta la denuncia
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Giovedì 8 Luglio 2021, 11:11

I ristoratori italiani denunciano la Cina per i danni del coronavirus. MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità, cita in giudizio il ministro della Sanità cinese per i danni causati dal ritardato allarme al mondo dell'epidemia Covid-19 esploso a Wuhan. Una presa di posizione seria che vuole tutelare una delle categorie più colpite dalle chiusure preventive: i ristoratori. Il ritardo nella comunicazione all'Organizzazione mondiale della sanità è il capo di accusa.

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«I danni economici sono stati ingenti e le responsabilità della Cina sulla mancata tempestività nella comunicazione sono oggettive». Queste le prime parole di Paolo Bianchini, presidente nazionale di MIO Italia, intervistato dai microfoni del programma radiofonico L'Italia s'è desta.

Sono stati oltre 22 mila i casi di fallimento di attività legate al mondo della ristorazione e il mancato fatturato medio si aggira attorno al 60% in tutta Italia. Tutt'altro che uno scherzo, dunque. La prima udienza è fissata per il 1 dicembre 2021 presso il Tribunale di Viterbo, dove Bianchini si augura di poter aver un confronto diretto con il Governo cinese.

«Non è un gioco, non è uno scherzo, parliamo di attività e imprese che hanno perso denari importanti in questi mesi - ha affermato Paolo Bianchini -. L’avvocato ha fatto con noi un lavoro di ricostruzione temporale di quanto successo in questi 14 mesi. Qualcuno potrebbe dire che cerchiamo notorietà o altro, ma non è così. La questione è basata su un dato oggettivo: la mancanza di comunicazione in maniera tempestiva da parte della Cina di quello che stava accadendo.

Quando in America arriva un tornado le autorità americane avvertono la popolazione in modo che si preparino all’arrivo del tornado.

In questo caso, se la Cina avesse comunicato tempestivamente quello che stavamo per affrontare e avesse ad esempio chiuso i voli da e per l’Italia come ha fatto per i voli interni, la situazione magari sarebbe stata diversa. Perché la Cina ha chiuso i voli interni e non quelli internazionali? Non è un’azione velleitaria la nostra, c’è un dato oggettivo. So che altre associazioni seguiranno il nostro esempio, perché io credo che nel tempo sulle responsabilità si farà chiarezza, e non parlo dell’origine del virus, parlo del fatto che la Cina sapeva e non ha comunicato quanto sapeva in maniera tempestiva. I danni economici sono stati ingenti. Io spero che il Governo cinese venga ad un confronto aperto e costruttivo per far sì che il tribunale possa valutare e giudicare».

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