Immacolata, spostamenti ok tra zone gialle. Dal 21 dicembre stop verso seconde case. Sì pranzo di Natale al ristorante, no cenone Capodanno in hotel

shopping_natale
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di Alessandra Severini
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 21:09

Maglie via via più larghe fino al 20 dicembre e poi una nuova stretta per evitare che le festività diventino il volano della terza ondata della pandemia. Il governo ha steso quella che è ancora una bozza del Dpcm ma la trattativa è andata avanti per tutta la notte e ha provocato molte tensioni nella maggioranza. Rimane in vigore il sistema delle fasce - rossa, arancione e gialla - anche se, a fine settimana, molte regioni si apprestano a cambiare colore. L’obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilità e altre restrizioni dal 21 dicembre a gennaio. Resterà in vigore il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Divieto valido anche per Natale, Santo Stefano e Capodanno. 


IL BLOCCO. Tra le zone gialle gli spostamenti fra regioni saranno ammessi ma fino al 21 dicembre, quando tutto si fermerà di nuovo. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza o per “necessità” autocertificate (come quella di “assistere un genitore solo”).

Il ponte dell’Immacolata invece potrebbe permettere qualche “fuga” ma solo fra regioni qualificate in quei giorni come gialle.


SHOPPING. Per favorire lo shopping natalizio e evitare assembramenti, i negozi dovrebbero restare aperti fino alle ore 21, i centri commerciali torneranno ad aprire nei fine settimana ma solo fino al 21 dicembre. Nel frattempo la ministra Azzolina vuole riportare in classe, dal 14 dicembre, i ragazzi delle Superiori.


QUARANTENA. La stretta natalizia (21 dicembre-7 gennaio) prevede il divieto di muoversi dal Comune in cui ci si trova nei giorni del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio. Dal 21 dicembre non ci si potrà muovere anche per raggiungere le seconde case. Il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania si potrà pranzare al ristorante, gli alberghi restano aperti ma nessun cenone per fine anno. Dal 21 dicembre chi torna dall’estero dovrà restare in quarantena.


TENSIONI. Oggi la bozza verrà inviata alle Regioni per una trattativa che si annuncia complessa. E nella stessa maggioranza la tensione è alle stelle. Italia viva e una minoranza del Pd vorrebbero allentare la morsa del Natale evitando la chiusura dei comuni e aprendo ai ricongiungimenti con i parenti più stretti.
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