Covid, è arrivata la nuova stretta: i "colori" delle Regioni LE REGOLE - GRAFICA

Covid, è arrivata la nuova stretta: i "colori" delle Regioni LE REGOLE - GRAFICA
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Domenica 17 Gennaio 2021, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 14:28

Coronavirus, scatta la nuova stretta anti-Covid. L'Italia è da oggi divisa a fasce e ben dodici regioni sono arancioni: è la decisione del Governo, con l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che ha diviso il Paese "a colori", come già dal dpcm dello scorso ottobre. 

LE REGOLE DEI COLORI - LA GRAFICA 

A passare in arancione sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D'Aosta.

Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. 

Tre Regioni vanno in area rossa: sono la provincia autonoma di Bolzano, Lombardia (che domani presenta un ricorso al Tar contro questo provvedimento) e Sicilia. Le uniche regioni a rimanere gialle sono dunque Provincia autonoma di Trento, Molise, Toscana, Basilicata, Campania e Sardegna. L'allerta resta massima non solo sui contagi, ma anche sulle cosiddette "varianti" del virus.

NUOVO DPCM: IL TESTO

Oltre al rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica a distanza al 50% e l'inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio 'alto' si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso.

Il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, sarà in vigore fino al 15 febbraio e non più al 5 marzo. Fino a quella data sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa. E sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.

Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha garantito, nonostante la crisi di governo, "massima priorità" per i ristori a tutte le attività costrette a fermarsi. Tra queste c'è lo sci: gli impianti non riapriranno, almeno fino allo scadere del Dpcm.

Chiuse anche palestre e piscine - anche se si continua a lavorare per consentire la ripresa almeno agli sport individuali nelle zone gialle - così come cinema e teatri. E' confermata, invece, l'apertura dei musei, ma solo nelle regioni gialle e solo nei giorni feriali.

Con il decreto viene anzhe introdotta la 'zona bianca', in cui le uniche restrizioni sono il distanziamento e l'uso della mascherina. Ma i parametri per entrarci - 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio basso - fanno sì che ci vorranno mesi prima che una regione possa trovarcisi.

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