Covid, il monitoraggio Iss: Rt a 0,84, trend in aumento in 13 Regioni. «Restare a casa il più possibile»

Covid, il monitoraggio Iss: Rt a 0,84, trend in aumento in 13 Regioni. «Restare a casa il più possibile»
Covid, il monitoraggio Iss: Rt a 0,84, trend in aumento in 13 Regioni. «Restare a casa il più possibile»
di Domenico Zurlo
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 16:00

Coronavirus in Italia, dal monitoraggio dell'Iss e del Ministero della Salute non arrivano buone notizie per l'Italia. L'Rt nazionale dovrebbe restare anche questa settimana sotto l'1 allo 0,84, ma in parecchie regioni la situazione sta peggiorando e si rischia un aumento di casi senza misure nazionali e locali. In questa fase delicata dell'epidemia questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, afferma l'Iss, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale

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L'Italia si trova in un contesto «preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni che possono portare ad un rapido incremento dell'incidenza». Si conferma «la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone» e di «restare a casa il più possibile». È fondamentale poi che «la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie». 

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L'Rt regione per regione

Il monitoraggio è relativo alla settimana dal 25 gennaio al 31 gennaio. In tre regioni l'Rt è sopra 1: in Umbria il dato più alto (1,18), a seguire la PA di Bolzano a 1.06 e il Friuli Venezia Giulia a 1.03.

Tutte le altre regioni sono sotto il valore soglia di 1, con l'Abruzzo e Toscana al limite, rispettivamente a 0.99 e 0.98. La PA di Trento il più basso a 0.61, seguono Veneto e Basilicata a 0.63. Si osserva un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 contro 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 contro 10).

La diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni è più lieve di quella osservata le precedenti settimane: 273,01 per 100.000 abitanti (18-31 gennaio) contro 289,35 per 100.000 abitanti (11-24 gennaio), dati flusso Iss. Si segnala che in almeno uno dei flussi di sorveglianza coordinati dal Ministero della Salute e dall'Iss, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento. Incidenza resta molto nella Pa di Bolzano (686,57 per 100.000; 25-31 gennaio). In 3 regioni e province autonome incidenza superiore ai 200 per 100.000. 

Tredici regioni evidenziano un trend di casi in aumento. Sono undici le regioni classificate con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane). Una Regione (Umbria) e una PA (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno, ma 5 regioni riportano il valore medio attorno all'1 (Abruzzo 0,99 - CI: 0,99- 1,05; FVG 1,03 CI: 0,99-1,08;, Liguria 0,95 CI: 0,89-1,00; Marche 0,95 CI: 0,86-1,05; Toscana 0,98 CI: 0,93-1,03).

La situazione su ricoveri e terapie intensive

«L'incidenza - si legge nel rapporto n.38 - è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate». Le 3 regioni e province autonome che presentano una incidenza superiore ai 200 per 100.000 abitanti è nei 7 giorni.

L'attuale quadro a livello nazionale «sottende forti variazioni inter-regionali». In alcuni contesti, si spiega, «un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l'incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per COVID-19 in area critica». 

Si mantiene stabile il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (7 Regioni/PPAA). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (26%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.372 (26/01/2021) a 2.214 (02/02/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 21.355 (26/01/2021) a 20.317 (02/02/20201). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali.

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