Covid, medico no vax firmava esenzioni dal vaccino: diffidato dall'Asl e perquisito dai Nas

Medico no vax di Borgaro Torinese nei guai per aver firmato esenzioni dal vaccino. Diffida dell'Asl e blitz dei Nas
Medico no vax di Borgaro Torinese nei guai per aver firmato esenzioni dal vaccino. Diffida dell'Asl e blitz dei Nas
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Venerdì 10 Settembre 2021, 23:20

«L'attività di questo medico va in totale controtendenza rispetto agli sforzi e i sacrifici che tutti stiamo facendo per uscire da questa emergenza sanitaria»: dirette e senza filtri, le parole del sindaco di Borgaro Torinese, Claudio Gambino, nei confronti del dottor Giuseppe Delicati, medico di base negazionista del coronavirus e no vax. Dopo la diffida ricevuta ieri dall'Asl per aver rilasciato certificati di esenzione dai vaccini per il coronavirus senza averne titolo, questa mattina i carabinieri del nucleo antisofisticazione sanità (Nas) di Torino hanno eseguito una ispezione nello studio del medico, in seguito a diverse segnalazioni di una coda anomala davanti ai locali di via Roma. 

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Come riporta TorinoToday, Delicati avrebbe rilasciato i certificati ai suoi pazienti gratuitamente e ad altri, a pagamento. Lui si dichiara nel giusto in quanto medico vaccinatore (solo questi, secondo una circolare del Ministero della salute dello scorso 4 agosto, possono rilasciare i certificati), perchè inocula vaccini diversi da quelli anticovid. Sui certificati, l'Asl sta eseguendo i controlli del caso e, se risultasse che il medico non è autorizzato a rilasciarli, tutti risulterebbero nulli.

Lui, nel frattempo, si è rivolto ad un avvocato per fare valere le proprie ragioni e, ieri, dopo la diffida ricevuta, aveva affisso un cartello in cui sospendeva le dichiarazioni di esenzione dai vaccini.

La stessa Asl To 4, a inizio anno, gli aveva tagliato lo stipendio del 20% per cinque mesi dopo che, in un video aveva sollevato dubbi sull'esistenza di una pandemia da coronavirus e sull'opportunità di una campagna di massa per il vaccino antinfluenzale, sostenendo che «attiva il virus del covid». Di seguito, la procura di Ivrea lo aveva indagato per procurato allarme.

«È da un anno abbondante che è noto al territorio di Borgaro - dichiara il primo cittadino, Claudio Gambino -. Mi stupisco che si arrivi solo oggi a ipotizzare di prendere i primi provvedimenti del caso.

Mi auguro che chi dirige l’Asl To4, l’Ordine dei Medici e le forze dell'ordine facciano luce su questa vicenda in tempi rapidi».

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