Covid, la terza ondata sta arrivando. L'esperto: «Indice Rt inverte la curva, è tornato a salire»

Covid, la terza ondata sta arrivando. L'esperto: «Indice Rt inverte la curva, è tornato a salire»
Covid, la terza ondata sta arrivando. L'esperto: «Indice Rt inverte la curva, è tornato a salire»
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 21:40

Coronavirus, ora la paura è che arrivi la terza ondata. L'indice di contagiosità Rt ha invertito la curva che lo ha visto scendere costantemente dal 21 ottobre scorso e sta risalendo. Si legge nell'analisi condotta dal fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche', e pubblicata nel sito di comunicazione scientifica 'giorgiosestili.it', nato come un network di ricercatori, professionisti ed esperti della comunicazione.

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Sta arrivando dunque una terza ondata? Ancora presto per dirlo, si legge nello studio, ma il pericolo c'è. Basata sui grafici della piattaforma CovidStat, a cura dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l'analisi indica che «Rt a livello nazionale è al di sotto del valore critico 1 dal 22 novembre», ma «da qualche giorno la decrescita è rallentata fino addirittura a terminare, e quello a cui si assiste è un'inversione della curva che accenna ad una risalita. Il valore di Rt registrato il 15 dicembre è infatti di 0,80, quello registrato il giorno prima era di 0,79».

Durante la seconda ondata l'indice Rt ha toccato il picco 21 ottobre con il valore di 1,75, e dal 22 ottobre ha continuato a scendere. In questa situazione, commenta Sestili, «i casi positivi stanno rallentando, ma il fatto che Rt torni a salire indica che sta aumentando la circolazione del virus». Un valore di Rt molto vicino a 1, prosegue, «significa che i casi restano costanti, ai livelli in cui si trovano attualmente. Vale a dire che continueremo a viaggiare su 12.00 -13.000 casi giornalieri».

Secondo il fisico «per vedere i casi scendere serve un Rt confrontabile a quello di fine lockdown, quando il 14 maggio era dello 0,66. Rispetto ad allora i casi in circolazione sono molti di più. Basti pensare che quando c'è stata la riapertura, il 4 giugno, i casi positivi in Italia erano complessivamente 38.000 casi, con un incremento giornalieri di 177; oggi i casi positivi totali sono più di 640.000 e quelli giornalieri oltre 17.000».

«La situazione - rileva Sestili - è molto peggiore rispetto a quella che avevamo alla fine della prima ondata. Il punto è che adesso non siamo in lockdown e non riusciremo mai ad abbattere i contagi come abbiamo fatto a giugno. Questo fa pensare che la situazione è molto delicata: con tanto virus in circolazione basta un niente per far rialzare la curva». Si tratta dell'inizio della terza ondata? «È presto per dirlo - si legge nel sito - e solo i dati dei prossimi giorni e delle prossime settimane potranno dircelo. E come sempre, saranno i nostri comportamenti, uniti alle misure di contenimento stabilite dal Governo, a fare la differenza».

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