Covid, la coda del contagio estivo finisce negli ospedali. Ma la curva sta frenando

Covid, la coda del contagio estivo finisce negli ospedali. Ma la curva sta frenando
Covid, la coda del contagio estivo finisce negli ospedali. Ma la curva sta frenando
di Simone Pierini
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Giovedì 3 Settembre 2020, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 21:38

La coda del contagio estivo fa tappa negli ospedali. L’aumento dei ricoveri è il sintomo della crescita dei casi Covid positivi registrati nel mese di agosto. Il consueto ritardo tra il momento dell’infezione, l’arrivo dei sintomi e l’aggravarsi della malattia è visibile proprio nei numeri di questi giorni. È lì che si nota la vera impennata, i veri effetti di un rilassamento generale - per certi versi comprensibile dopo mesi di lotta tra il lockdown e una prima ripartenza - unito all’arrivo della bella stagione, dei viaggi e dell’apertura di locali e discoteche.

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Ciò che invece sembra aver registrato una prima frenata è quella dei nuovi contagi. Il boom del post ferragosto sembra possa esser stato arginato. Il passo indietro sulle discoteche, i controlli avviati sui rientri dai Paesi a rischio e l’azione nei vari scali aeroportuali - con la Regione Lazio in prima fila per tempi di reazione - stanno portando i primi frutti. E anche i cittadini, forse spaventati da un incubo di una seconda forte ondata, hanno riacceso la spia dell’allerta sul rosso e riconsegnato alle mascherine, al gel e al distanziamento il loro destino per i prossimi mesi.

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I numeri, dicevamo, scattano la fotografia del momento storico che stiamo vivendo all’interno della pandemia. L’estate, prendendo come riferimento di partenza fine luglio, ha visto il numero di ricoverati con sintomi raddoppiare passando da poco più di 700 ad oltre 1500 delle ultime ore. In terapia intensiva i posti occupati sono addirittura triplicati, dal picco minimo di 38/40 pazienti ai 120 di oggi. Sono quasi triplicati anche gli attualmente positivi presenti nel nostro Paese, ovvero le persone che in questo momento stanno affrontato il Covid: da poco più di 12mila a quasi 30mila. È cambiata tipologia di pazienti, più giovani, e il sistema di tracciamento che permette al virus di circolare con meno libertà in famiglia e nei rientri sul luogo di lavoro.

I contagi invece si sono stabilizzati con la quota giornaliera che oscilla poco al di sotto dei 1400 casi in una sorta di plateau che non è schizzato verso l’alto come si temeva a fine agosto. Una curva che sembrerebbe essersi appiattita nel corso delle ultime due settimane dopo esser salita in modo preoccupante nei giorni dopo ferragosto.

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