Covid in Italia da novembre? Crisanti scettico: «Le 110 polmoniti di Alzano non c'entrano col virus»

Covid in Italia da novembre? Crisanti scettico: «Le 110 polmoniti di Alzano non c'entrano col virus»
Covid in Italia da novembre? Crisanti scettico: «Le 110 polmoniti di Alzano non c'entrano col virus»
di Domenico Zurlo
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Mercoledì 1 Luglio 2020, 20:19

Da quanto tempo il Covid-19 circola in Italia? Se solo ieri dall'inchiesta della Procura di Bergamo emergeva come decine di casi di polmonite avessero invaso la Val Seriana, oggi il virologo Andrea Crisanti mette un punto contro l'ipotesi che il coronavirus fosse presente già da novembre o dicembre del 2019. Secondo Crisanti infatti i 110 casi di polmonite «non classificabili» registrati tra novembre e gennaio all'ospedale di Alzano (Bergamo), potrebbero non avere relazione con il coronavirus.

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Crisanti all'agenzia ANSA ha parlato del Veneto sottolineando come nessuno dei casi di polmonite registrati tra ottobre e gennaio in Veneto, 3mila, «ha evidenziato la presenza del Covid». Il professore di Microbiologia e microbiologia clinica a Padova è attualmente consulente dei pm di Bergamo che indagano sulla gestione dell'emergenza coronavirus. La stessa Ats Bergamo ha escluso «con discreta ragionevolezza» la presenza precoce del virus. 

Gli accertamenti compiuti da Crisanti, che hanno evidenziato come su 3mila casi di polmoniti tra ottobre e gennaio in Veneto nessuno fosse causato da coronavirus, sono stati eseguiti facendo prima un tampone 'generico' per stabilire la diagnosi, poi un secondo, finalizzato a individuare specificamente la presenza del virus. Nessuno dei 3mila casi ha evidenziato la presenza di Coronavirus. 

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L'INCHIESTA DI BERGAMO L'ospedale di Alzano Lombardo è al centro di uno dei filoni dell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla diffusione del coronavirus in una della province più colpite dalla malattia; l'altro riguarda la mancata applicazione della zona rossa in Valseriana. La struttura ospedaliera fu chiusa il 23 febbraio dopo la scoperta di due persone affette da Covid 19, poi decedute, per essere riaperta alcune ore dopo. Gli inquirenti intendono capire la relazione tra questa scelta e l'impressionante numero di decessi verificatisi nel Bergamasco.

Un consigliere regionale lombardo, in un 'interrogazione al presidente del Consiglio regionale e all'assessore al Welfare aveva chiesto spiegazioni su quanto accaduto ad Alzano ed era emerso che tra novembre e gennaio vi era stato un centinaio di polmonite ritenute «non classificabili» ad Alzano. L'Ats di Bergamo ha risposto che gli esiti del lavoro sui ricoveri «consentono di affermare con discreta ragionevolezza come non siano riscontrabili evidenze statistiche tali da produrre il sospetto di una presenza precoce di ricoveri per polmoniti da Sars-CoV-2 nella provincia di Bergamo nei mesi di dicembre e nel bimestre gennaio e febbraio 2020
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