L'aumento dei contagi da coronavirus preoccupa gli esperti, così come l'aumento quotidiano dei malati in terapia intensiva. L'allarme al riguardo lo ha lanciato questa mattina su Raitre ad Agorà Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, uno degli ospedali in prima linea contro l'emergenza Covid-19 fin dall'inizio della pandemia.
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I dati quotidiani della pandemia di Covid-19, in aumento in queste settimane, vanno interpretati «con molta attenzione. In primo luogo perché questi sono i positivi che noi abbiamo trovato grazie a un grande impegno dello Stato a fare tanti tamponi. Il dato più preoccupante è l'aumento dei pazienti ricoverati con sintomi progressivi e l'aumento dei pazienti in terapia intensiva», le sue parole.
«Sicuramente l'indicatore del numero di ricoverati con sintomi, più o meno gravi, e il numero dei pazienti in terapia intensiva - ha sottolineato - è segno che il virus continua a circolare e trova persone che, per condizioni personali, per malattie pregresse, per età sono più suscettibili a una forma più grave. E questa può essere anche mortale», ha ricordato Ippolito.
Covid, Ippolito (Spallanzani): «Terapie intensive preoccupano. Rischi al Sud per effetto vacanze»
di Domenico Zurlo
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 10:30
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