Covid, Ilaria Capua: «Temo che questa sia la seconda ondata, la mascherina va messa anche se dà fastidio»

Covid, Ilaria Capua: «Temo che questa sia la seconda ondata, la mascherina va messa anche se dà fastidio»
Covid, Ilaria Capua: «Temo che questa sia la seconda ondata, la mascherina va messa anche se dà fastidio»
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Martedì 22 Settembre 2020, 22:59
«Cerchiamo di capire come altri paesi stiano affrontando quella che, temo, sia la seconda ondata». Sono le parole di Ilaria Capua, direttore dell'UF One Health Center, ospite di DiMartedì su La7. «Quando il numero di contagi supera una determinata soglia, il virus scavalla. Dalla Spagna ho informazioni sulle terapie intensive che cominciano a essere piene. Stiamo pagando il conto di tre settimane fa. In Francia l’obbligo di mascherina è arrivato tardi, sono molto preoccupata anche per l’Inghilterra che ha avuto una strategia a zig zag e questo non va bene. Bisogna correggere il tiro in modo che le persone siano in grado di capire», afferma la scienziata.

«Quello che accade intorno all’Italia ci dice che il virus va rispettato, questo è un fenomeno epocale: è come se fosse caduto un miliardo di biglie di marmo in piazza San Pietro e rimbalzando finiscono dappertutto. Le tre regole per fermare sono distanza, mascherina e lavaggio delle mani. In questo momento c’è bisogno di attenzione particolare, se abbiamo allentato alla fine di agosto ora cominciamo a vederlo. Se c’è un aumento significativo dei casi, bisogna agire per riabbassare la curva e non farla salire a livello preoccupante. Questo significa che bisogna togliersi dalla testa che alcune cose possono essere evitate: la mascherina va messa quasi sempre anche se è un fastidio. Bisogna ridurre il numero dei contagi», aggiunge.

«Noi italiani siamo stati bravi, abbiamo messo il virus sotto controllo. Ma quello che succede in altri paesi potrebbe succedere a noi, non abbassiamo la guardia. Il virus sta circolando, mi rivolgo ai ragazzi e ai giovani adulti: so che non è un problema vostro, ma se qualcuno della vostra famiglia finisce in ospedale, è un grosso problema per tutti. Ognuno deve fare la propria parte».
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