Il vaccino per il Covid potrebbe non funzionare per la variante inglese ed esistono forti dubbi su quella brasiliana. A spiegarlo all'Adnkronos Salute è il virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell'ateneo cittadino.
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Le varianti
L'esperto chiarisce il nodo delle varianti spiegando che si tratta di un punto cruciale. Quella inglese si trasmette con più facilità e questo incide sull'indice Rt e alza la soglia dell'immunità di gregge. In Italia la variante è stata riscontrata in alcune aree ma non c'è prova che possa essere associata a un'impennata dei contagi: «Bisognerà capire se diventa maggioritaria e allora le si può attribuire» delle responsabilità per l'andamento dell'epidemia, «ma finché sono rilevazioni occasionali non si può dire nulla».
I timori
A livello internazionale le varianti iniziano a preoccupare. A tal riguardo il virologo spiega che l'unico modo per cercare di diminuire i contagi e la possibilità che le varianti si diffondano o se ne creino altre mettendo a rischio la campagna di vaccinazione, è quello di aumentare le restrizioni. «Bisogna evitare che il virus corra e continui a infettare passando di persona in persona e questo è l'unico modo: diminuire la trasmissione e vaccinare velocemente più persone. Non credo che abbiamo altre opzioni».