Ecco il vaccino “popolare”: le dosi di AstraZeneca prodotte a Oxford e Pomezia costeranno solo 3 euro a confezione

vaccino_astrazeneca_oxford_pomezia
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di Simone Pierini
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Venerdì 20 Novembre 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:20

È già stato ribattezzato il “vaccino popolare”, perché dovrebbe finire sul mercato a prezzo di costo, addirittura sotto i 3 euro contro circa 20 euro previsti dai competitor americani. Pfizer e Moderna, che poche ore fa si sono prese la scena mondiale a colpi di dichiarazioni di efficacia. 


Stavolta invece i riflettori sono stati accesi sul vaccino Oxford-Astrazeneca, prodotto con la collaborazione della Irbm di Pomezia


La tecnologia utilizzata è diversa e non si avvale dell’Rna messaggero utilizzato da Pfizer e Moderna bensì si basa su un adenovirus di scimpanzé chiamato ChAdOx1. Lo scorso giugno l’Unione europea ha già firmato un contratto con AstraZeneca garantendosi 400 milioni di dosi da destinare a tutta la popolazione entro giugno 2021 e in tal senso anche il ministro della Salute Roberto Speranza ha prenotato una decina di milioni di dosi ogni mese. 


Quindi, dopo le 3,4 milioni di dosi per 1,7 milioni di italiani che dovrebbero sottoporsi al vaccino Pfizer entro gennaio, ecco subito dopo (ma c’è anche chi dice contemporaneamente, come sostiene Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm a Pomezia) potranno arrivare in Europa le prime 20-30 milioni di dosi. 


I risultati della fase 2 pubblicati ieri sulla rivista Lancet dimostrano come il vaccino sia ben tollerato soprattutto negli anziani, oltre che capace di indurre una protezione immunitaria simile a quella vista nei giovani adulti.

La sperimentazione è stata condotta su 560 adulti sani, di cui 240 con più di 70 anni. 


Il prossimo passo per confermare la validità del vaccino sarà verificare se protegge dall’infezione da SarsCov2, la durata della sua protezione e se è efficace anche negli anziani che hanno già altre patologie, condizione che li espone ad avere una forma grave di Covid-19. Per questo bisognerà aspettare i risultati della fase 3 ancora in corso, probabilmente entro Natale.


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