Coronavirus, test rapidi per i turisti che tornano da Spagna, Malta e Grecia. Pressing delle Regioni

Coronavirus, test rapidi per i turisti che tornano da Spagna, Malta e Grecia. Pressing delle Regioni
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Martedì 11 Agosto 2020, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 12:49

 Le Regioni, alla luce dei diversi focolai, molti al rientro delle vacanze premono per maggiori controlli e test più rapidi. La Regione Lazio si sta organizzando per sottoporre a test chi rientra dalle vacanze in aree ad alta incidenza di contagi per Covid. Secondo quanto si apprende la Regione, in attesa dio un provvedimento a livello nazionale ieri auspicato dallo stesso NIcola Zingaretti, sta predisponendo tutto il necessario per procedere ai test agli aeroporti e presso le stazioni dell'alta velocità. In particolare a destare preoccupazione sono stati gli ultimi focolai in Italia dovuti a rientri dalle vacanze da Malta, Grecia, Spagna e Croazia. Anche se non è affatto facile costruire un filtro realmente affidabile in questi controlli, soprattutto perché c'è il problema dell'attendibilità che al momento per questi tamponi rapidi si aggira intorno al 60-70 per cento.

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La stessa cosa in Veneto. «Ho parlato con il ministro della Salute Roberto Speranza e ora attendo, le schede con i protocolli, la conferma sulla validazione dei test rapidi». Lo ha ricordato il presidente del Veneto, luca Zaia, spiegando che ora sono molte le aziende, anche italiane, che si sono affacciate sul mercato "con tamponi rapidi più performanti". «I test rapidi sono una vera avanguardia - ha sottolineato - e sarà molto utile negli screening, per esempio, nella scuola, negli aeroporti ecc. . Non è una rivoluzione da poco. Noi lo stiamo usando in maniera assidua come nell'ex Caserma di Casieri (Treviso) dove sono stati registrati 257 positivi».

Anche, Il ministero della Salute, come riferito dal Corriere della Sera, si muove per evitare che i casi di positivi di rientro dalle vacanze facciano di nuovo esplodere la curva dei contagi. I test sono in corso di validazione e, se supereranno le verifiche del Cts, potrebbero finire in un provvedimento. Sono tre le opzioni emerse nel corso della riunione di lunedì del Cts, a cui ha partecipato anche il ministro Roberto Speranza: quarantena (così come avviene per chi torna dagli Stati Uniti), tamponi o test rapidi.