Coronavirus, cosa rischia chi non chiude le proprie attività secondo disposizione del nuovo dpcm?

Coronavirus, cosa rischia chi non chiude le proprie attività secondo disposizione del nuovo dpcm?
di Alessia Strinati
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Martedì 27 Ottobre 2020, 18:36 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 11:01

Molte sono le proteste dopo l'ultimo dpcm. Diversi locali hanno deciso per protesta di restare comunque aperti, andando contro i provvedimenti stabiliti dal Governo per evitare i contagi da coronavirus. Ma cosa rischia chi va contro le regole?

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Alcuni esercenti hanno deciso di protestare con la disobbedienza. Ogni commerciante che non rispetta le regole però non rischia solo una multa, prima ridotta e poi maggiore (per reiterazione), ma ci sono anche pene più severe fino al carcere per i trasgressori.  Con il nuovo Dpcm sono stati chiusi bar e ristoranti oltre le 18, con possibilità di asporto fino alle 24.

Chiusi anche teatri e cinema, sale giochi e sale scommesse. Niente attività anche per palestre piscine e anche gli impianti sciistici.

Chi non rispetta il provvedimento dovrà pagare una sanzione che va da un minimo di 400 a un massimo di 3mila euro. La multa viene inflitta nella misura ridotta di 280 euro se viene pagata entro 5 giorni. Alla sanzione, però, si aggiunge anche l’obbligo di chiusura per i locali per un periodo che va dai 5 ai 30 giorni. Ci sono però anche aspetti penali, chi non osserva un provvedimento emanato per la pubblica sicurezza rischia l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. Nel caso di inosservanza delle norme per il diffondersi di una malattia infettiva si rischia  da 3 a 18 mesi, con un’ammenda che può andare da 500 a 5mila euro.

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