Coronavirus, l'incubo di una famiglia di 4 persone: «Ricoverati per due giorni, ma era un errore»

Coronavirus, l'incubo di una famiglia di 4 persone: «Ricoverati per due giorni, ma era un errore»
Coronavirus, l'incubo di una famiglia di 4 persone: «Ricoverati per due giorni, ma era un errore»
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Mercoledì 26 Febbraio 2020, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 20:44

Ricoverati per due giorni a Pavia perché risultati positivi al coronavirus: ma era un errore. È l'incredibile storia di una famiglia di 4 persone che è stata ricoverata all'ospedale San Matteo di Pavia dopo che i primi tamponi erano stati dati erroneamente per positivi: «Non sono arrabbiata, ma mi sembra certamente incredibile quello che è successo», ha raccontato all'ANSA Danila, che definisce la sua «un'esperienza surreale» anche se «scuso la cosa considerati i diversi tamponi che anche il San Matteo sta analizzando».

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Tutto inizia lunedì: la figlia minore di 13 anni ha una febbre da due giorni che non accenna a scendere. Il medico di base non esce, rispettando le direttive regionali, e quindi Danila chiama il 112 e le spiegano che arriverà l'ambulanza per portare la bimba in pediatria per controlli. Lei è perfettamente d'accordo e chiede se faranno il tampone alla figlia per vedere se, per caso, si tratta di febbre da coronavirus. La risposta è negativa, nessun tampone.

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Mentre sta arrivando l'ambulanza, il marito dice di non sentirsi molto bene e prova la febbre, accorgendosi che ne ha qualche linea anche lui. Lo stesso succede alla figlia maggiore di 17 anni: anche lei ha un po' di febbre. Avvisano nuovamente il 112 e a questo punto arrivano più ambulanze attrezzate per il protocollo da coronavirus. A Miradolo Terme, piccolo paese del Pavese, lo spiegamento di mezzi del pronto soccorso non passa certo inosservato.

L'intera famiglia viene subito portata al San Matteo, per tutti e quattro vengono eseguiti i tamponi e poi vengono ricoverati in isolamento, due per camera. «La paura è stata moltissima - spiega Danila, che lavora in un'azienda di Borghetto Lodigiano, vicino alla zona rossa - Anche per i nostri genitori, anziani, che erano rimasti in paese. Non ci sembrava vero. Con mio marito, da lunedì sera a stamattina, ho potuto parlare solo per telefono. Abbiamo vissuto un'esperienza surreale, senza contare come l'hanno presa tutte le persone che, fino al giorno prima, ci avevano frequentati. Mia sorella ha un negozio e l'ha immediatamente chiuso».

Ieri mattina la brutta notizia: un medico comunica che i tamponi sono tutti e quattro positivi. La figlia minore scoppia a piangere, inconsolabile. La figlia maggiore reagisce con calma e manda un messaggio vocale nella chat su whatsapp della sua classe di un liceo a Sant'Angelo: «Ragazzi non sono un'appestata, appena mi dimettono dall'ospedale, torno a scuola». Passa un giorno e stamattina arriva invece la sorpresa: «Nella mia stanza - racconta Danila - è arrivata una dottoressa e mi ha spiegato che c'era stato un errore: i tamponi non erano positivi ma negativi. Un errore, ma la mia famiglia perdona. Si vede che può capitare anche una cosa del genere in questo frangente».

IL POLICLINICO: NESSUN ERRORE Non c'è stato alcun errore: lo precisa, con un comunicato, il Policlinico San Matteo di Pavia in merito alle dimissioni di una famiglia di Miradolo Terme (Pavia), che nella notte tra lunedì e martedì era stata ricoverata a Malattie Infettive con sospetto di contagio da coronavirus per dire che non c'è stato alcun errore. «Questa famiglia (padre di 52 anni, madre di 48 anni e due figlie di 17 e 13 anni) - precisa l'ospedale - è arrivata, spontaneamente, all'ambulatorio protetto presso le Malattie Infettive del San Matteo di Pavia, alle ore 00:20 del 25 febbraio 2020, per sintomatologia respiratoria acuta. Dopo la valutazione clinica, vista la sintomatologia, meritevole di tampone per coronavirus e sorveglianza sanitaria in ambiente protetto, sono stati ricoverati nel reparto di Malattie Infettive».

«I tamponi - prosegue il comunicato - sono stati effettuati, a tutti i componenti familiari, alle ore 01:35 del 25 febbraio 2020 e trasmessi al Laboratorio di Virologia.

Le condizioni cliniche già in mattinata risultavano in netto miglioramento. Nel pomeriggio del 25 febbraio 2020 sono stati refertati i campioni e precisamente: alle ore 14:04 quello della madre e alle ore 00:42 del 26 febbraio 2020 quelli degli altri componenti. Tutti i campioni sono risultati negativi. Alle ore 11:45 del 26 febbraio 2020 l'intera famiglia, avendo un esito negativo ed avendo una sintomatologia in netto miglioramento, è stata dimessa».

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