Zaia la diretta: «Ecco il nostro Piano di Sanità pubblica sulle misure in base a terapie intensive e ricoveri»

Luca Zaia
Luca Zaia
di Gigi Bignotti
5 Minuti di Lettura
Martedì 20 Ottobre 2020, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 04:53

Luca Zaia in diretta oggi, 20 ottobre 2020, dalla sede della Protezione civile di Marghera. Il presidente della Regione Veneto torna a poche ore di distanza dall'aggiornamento di ieri  sulla situazione del contagio da Covid per illustrare il nuovo piano di sanità pubblica. 

Il bollettino del 20 ottobre

Intanto i dati aggiornati dell'Azienda Zero: il totale dei tamponi è di 2 milioni e 158mila finora effettuati e più udi n milione e mezzo di test rapidi. Nelle ultime ore la situazione della pandemia in regione vede  + 490 positivi. Giusto però fare il numero di positivi per abitante e la faremo a breve per dare i confronti con le altre regioni. Totale oggi è in Veneto di 10.156 positivi, in isolamento +124 persone quindi in tutto poco sopra i 13mila. I ricoverati  ci sono 537 pazienti e in terapia intensiva invece sono 61. Le vittime sono 2268 in totale.  Oggi oltre il 97% dei positivi in Veneto non ha sintomi. Noi anche nei momenti peggiori non siamo mai scesi sotto i 200 posti di terapia intensiva per  pazienti non Covid su un totale di 494 posti di terapia intensiva globali negli ospedali. La situazione è quindi di allerta e ogni giorno ha la sua pena, ma non siamo al pre-collasso.

Situazione sanitaria è sotto controllo.

Il bollettino ufficiale del 20 ottobre --> Scarica QUI

Il piano di Sanità pubblica in 5 fasi

Se si stabiliscano dei parametri in base a terapie e ai ricoveri - ha spiegato Zaia - si possono dare certezze ai cittadini. Ci sono 5 fasi che in base ai numeri stabiliscono  già cosa accadrà, un piano che segue quello del 13 marzo 2020. La nostra squadra è sempre la stessa e ha già aumentato i posti di terapia intensiva. Abbiamo capito che, male che vada, almeno 200 posti letto per i non Covid vanno tenuti e previsti. In pochi giorni durante il lockdown, che spero non si ripeta, abbiamo portato a circa mille i posti di terapie intensive e anche in questo nostro piano sarà così.  Il punto peggiore per noi è stato lo scorso 29 marzo con 356 ricoverati gravi in intensiva.

Le fasi del Piano

Ci sono 5 fasi con partenza dalla fase verde: da 0 a 50 posti in terapia intensiva, poi la fase azzurra da 51 a 150 posti occupati è la seconda fase, quindi da 151 a 250 posti la fase terza o gialla, quindi da 251 a 400 posti la fase arancione e infine  oltre i 400 posti occupati è la fase rossa. 

Ad oggi ci troviamo nella fase 2 con misure già predisposte. In caso di superamento dei 151 si attiverebbe la fase 3 o gialla con altre misure precise per il contenimento del virus e la tenuta del sistema sanitario. Un sistema semplice e chiaro. In tutto questo però  - ha concluso il governatore - occorre la massima collaborazione dei cittadini che prendano tutte le precauzioni possibili a cominciare dall'uso della mascherina.

 Importante alla fine è la tenuta del sistema, ovvero che i nostri ospedali possano assistere e continuare le proprie attività ordinaria. Le 5 fasi che ho illustrato garantiscono l'operatività del sistema

Argomenti "caldi" sul fronte sanitario: tamponi h 24

«Per ogni Ulss avvieremo centri aperti per 24 ore per i tamponi rapidi. In Veneto anche nei momenti peggiori non siamo mai scesi sotto i 200 posti di terapia intensiva per pazienti non Covid su un totale di 494 posti disponibili. I trapianti non sono mai stati sospesi».

Previsioni & curve

«I modelli che prevedono catastrofi non sono attendibili, non ci sono ancora dati sufficienti. L'appello ai cittadini è sempre lo stesso: evitate gli assembramenti, portate la mascherina. Le nuove misure regionali sulle mascherine non sono ancora pronte». 

Nuovo Dpcm - Scuole

«Gli orari sfalsati a scuola sono adatti a realtà metropolitane, non al nostro territorio. Non tifo per il lockdown nè perchè le scuole chiudano. Osservo che la didattica mista o alternata (un po' a casa e un po' in classe) negli ultimi anni delle superiori mi sembra una misura di buon senso, mentre la soluzione degli orari sfalsati a scuola, previsti dal Dpcm, sono adatti a realtà metropolitane non al nostro territorio. Studieremo la materia insieme all'Ufficio scolastico regionale per trovare soluzioni adatte e compatibili con il nostro territorio. Per quanto mi riguarda gli orari scaglionati presentano due problemi: uno di tipo logistico, l'altro di contratto di lavoro di docenti e personale scolastico. Continuo a pensare che la rotazione, per ragazzi di 17-18-19 anni, sia preferibile. Si potrebbe arrivare fino a 200.000 studenti in didattica alternata».

Poteri governatori «Chiedo che nelle misure restrittive ci sia l'autonomia delle Regioni, ma se il Governo ha informazioni per cui possono essere consigliate alcune misure lo faccia formalmente. Il Dpcm dice che i governatori, d'accordo col ministro della Salute, possono fare misure restrittive, e dice che nel momento in cui vuole misure estensive, queste vanno negoziate col ministro. Noi non abbiamo un comitato tecnico scientifico, per cui il ministero è bene che si avverta. Altrimenti scopriamo che la regione Veneto poteva fare qualcosa e non l'ha fatti, il rischio è dello scaricabarile. Chiedo che ci sia un obbligo formale da parte del governo altrimenti questo è un Dpcm zoppo sul piano delle competenze».

Sport

«Confermeremo la capienza di 1000 persone all'aperto e 200 al chiuso per le manifestazioni sportive. Tutta la materia dello sport è da studiare, non abbiamo ancora visto un testo definitivo su cui ragionare».

Diagnostica

«E' in arrivo un'altra grande novità, più domestica e meno invasiva, ve ne parlerò nei prossimi giorni. A giorni arriverà un piano complessivo».

Case di riposo

«D'ora in poi il test rapido sarà obbligatorio, ogni settimana, per i lavoratori delle case di riposo».

Medici

«Abbiamo pensato con i Direttori generali a far partire corsi brevi per preparare medici per le terapie intensive. In Italia mancano 56.000 medici per effetto di una programmazione completamente sbagliata, in Veneto ne mancano almeno 1.300».

© RIPRODUZIONE RISERVATA