Coronavirus in Italia, il bollettino di martedì 17 novembre: 32.191 casi e 731 morti, mai così tanti dal 3 aprile. L'Iss: «Rt sopra 1, ma c'è decrescita»

Coronavirus in Italia, il bollettino di martedì 17 novembre: 32.191 casi e 731 morti, mai così tanti dal 3 aprile. «Rt è ancora sopra 1»
Coronavirus in Italia, il bollettino di martedì 17 novembre: 32.191 casi e 731 morti, mai così tanti dal 3 aprile. «Rt è ancora sopra 1»
di Domenico Zurlo
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Martedì 17 Novembre 2020, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 09:52

Coronavirus in Italia, il bollettino di martedì 17 novembre del Ministero della Salute. I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore in Italia sono 32.191 con 208.458 tamponi (ieri erano stati 27.354 con 152.663 tamponi). 731 i morti (ieri erano stati 504): il dato sui decessi è il più alto dallo scorso 3 aprile quando erano stati 766. Il rapporto tra i nuovi casi e i tamponi è del 15%. Con 15.434 dimessi/guariti in più nelle ultime 24 ore, gli attualmente positivi salgono ancora a quota 733.810 (16.026 in più rispetto a ieri, quando l'aumento era stato di 5.294 unità).

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Il totale delle vittime di Covid-19 sale dunque a 46.464, mentre il numero totale dei casi è di 1.238.072 dall'inizio della pandemia di Sars-CoV-2. Dei 731 morti di oggi 202 vengono dalla Lombardia, 100 dal Veneto, 73 dal Piemonte, 59 dal Lazio e 52 dalla Toscana. La regione più colpita è ancora la Lombardia con 8.448 casi in più, seguita da Veneto (3.124) e Campania (3.019) oltre i tremila casi, e quattro regioni oltre i duemila: si tratta di Piemonte (2.606), Lazio (2.538), Toscana (2.361) e Emilia Romagna (2.219).

Nessuna regione sotto i cento casi.

LA SETTIMANA: DATI IN LEGGERO CALO Lo scorso martedì, 10 novembre, i nuovi positivi erano stati tremila in più, 35.098 (con 217.758 tamponi e 580 morti). Questa settimana (lunedì-martedì) i casi in più sono dunque 59.545, poco meno di mille in meno rispetto alla scorsa settimana quando i nuovi positivi erano stati 60.369 (-1,36%). Leggermente in calo anche i tamponi, 361.121 tra ieri e oggi mentre la scorsa settimana erano stati 365.483 (-1,2%).

IL BOLLETTINO DI OGGI (clicca per visualizzare il pdf)

I casi Covid-19 in Italia dall'inizio dell'emergenza sono ora 1.238.072 (32.191 in più rispetto a ieri), di cui 46.464 morti e 457.798 dimessi e guariti, 15.434 nelle ultime ventiquattro ore. Il numero di attualmente positivi nel nostro Paese è 733.810, ieri era di 717.784, un aumento di 16.026 unità. Sono 3.612 i malati in terapia intensiva (+120 rispetto a ieri quando erano 3.492) di cui 894 in Lombardia (+39), 384 in Piemonte (+6), 308 nel Lazio (+30) e 277 in Toscana (-7).

ricoverati con sintomi sono 33.074, 538 in più rispetto a ieri. Le persone in isolamento domiciliare sono 697.124 (15.368 in più). I tamponi effettuati fino ad oggi sono 19.239.507, di cui 208.458 nell’ultimo giorno (ieri erano stati 152.663). Il numero di persone realmente sottoposte al test sono 11.620.187. Ricordiamo che ogni persona può essere sottoposta a più di un tampone.

EPIDEMIA IN DECRESCITA  «Il calo di Rt dalla metà di ottobre c'è sia guardando Rt dei sintomatici sia le ospedalizzazioni. L'Rt non è ancora sotto 1, quindi l'epidemia è ancora in crescita. Ma c'è una decrescita», ha detto Stefano Merler della fondazione Bruno Kessler alla conferenza stampa al ministero della Salute sulla situazione epidemiologica. Le stime sono tutt'altro che incerte e nelle altre regioni, tranne il Molise, le forchette per Rt non sono grandi,. Inoltre questi dati sono pubblici sul sito del ministero della Salute.

Merler ha ricordato che «i dati sono molto migliori della Germania, ad esempio, anche per lo sforzo disumano di tutti».  «Calcoliamo l'Rt da due sorgenti di dati: la serie temporale di dati sintomatici e la data di inizio sintomi. Non consideriamo gli asintomatici perchè essi sono una quantità molto instabile nel tempo e quando c'e difficoltà nel contact tracing la loro quota diminuisce».

REZZA SULL'RT «Rt è un parametro fondamentale per predire come sta andando l'epidemia, perchè è il primo indicatore per capire se l'epidemia accelera o no. A volte però facciamo un errore: se Rt scende a 1,2 non è bene perchè l'epidemia comunque cresce. La scorsa settimana era 1,4 ma prima era una 1,7, ma ancora non possiamo vedere una diminuzione dei casi e delle terapie intensive. Quando andiamo a Rt sotto 1 allora epidemia decresce». Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza alla conferenza stampa al ministero della Salute sulla situazione epidemiologica.

LA CONFERENZA STAMPA IN DIRETTA

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