Coronavirus, l'esperto: «Riaprire ora sarebbe troppo pericoloso. Farlo regione per regione? Non ha senso»

Coronavirus, l'esperto: «Riaprire ora sarebbe troppo pericoloso. Farlo regione per regione? Non ha senso»
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Venerdì 10 Aprile 2020, 10:58

Riaprire ora le attività è pericoloso. A sostenere l'ipotesi che per l'Italia sia presto parlare di Fase 2 è Il prof. Luca Richeldi, direttore dell’unità di pneuomologia al Policlinico Gemelli di Roma e componente del comitato tecnico-scientifico, intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”.

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Il professore sostiene che sebbene i numeri inizino ad essere incoraggianti il rischio di mandare di nuovo il sistema sanitario al collasso è altissimo e per questo non bisogna abbassare la guardia. La riapertura dovrà essere graduale, lenta ed esclude l'ipotesi di scaglionarla regione per regione. «Mettere delle date è una cosa in parte impropria e in parte pericolosa. Noi stiamo con tenendo la diffusione del virus ma non abbiamo fatto né per eliminarlo, perché non ci sono farmaci di comprovata efficacia, né per prevenirne la diffusione, visto non c’è un vaccino. Dare una data, soprattutto a breve, può ingenerare dei falsi messaggi», ha spiegato aggiungendo che ogni epidemia procede ad ondate. I virologi parlano di andamento non lineare e quindi il rischio che si possa tornare ad avere dei picchi è molto alto.

Sulla riapertura scaglionata è invece convinto: «Non credo sia una ipotesi plausibile. Le zone che hanno avuto più contagi e quelle che hanno avuto meno contagi hanno comunque lo stesso problema. Anche le zone che hanno avuto molti contagi ne hanno avuti pochi per un certo periodo. Dobbiamo stare attenti a pensare che il fatto che ci siano pochi casi in alcune zone ci dia un falso senso di sicurezza». In pratica a "salvare" alcune regioni sono state le chiusure arrivate prima dei contagi, questo non significa che sono regioni più virtuose o a basso rischio, per questo l'allerta, secondo il professore deve restare alta a livello nazionale. 

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