Coronavirs, Costa Diadema a Piombino: cinque con sintomi, 13 sospetti. Sbarcato il caso più grave

Coronavirs, Costa Diadema a Piombino: cinque con sintomi, 13 sospetti. Sbarcato il caso più grave
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Martedì 31 Marzo 2020, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 10:24

Procede l'operazione Costa Diadema al porto di Piombino (Livorno), attraccata ieri mattina. Lunedì stesso i medici dell'Ufficio sanità marittima sono saliti a bordo della nave da crociera attraccata al porto di Piombino per verificare lo stato di salute dei membri dell'equipaggio. Sono cinque i soggetti che presentano sintomi da coronavirus mentre altri tredici restano sospetti con sintomi lievi: il caso più grave è già stato fatto sbarcare e condotto in un ospedale Covid, nelle prossime ore anche gli altri quattro pazienti saranno accompagnati in strutture sanitarie dedicate. Lo rende noto il Comune di Piombino.

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I medici dell'Usmaf provvederanno a eseguire i tamponi su tutti i membri dell'equipaggio: sono già arrivati a Piombino 720 kit e da oggi i medici cominceranno a eseguire i test partendo dai tredici passeggeri sospetti e continuando poi con il resto dell'equipaggio, con priorità per gli stranieri che possono già tornare nel loro paese di origine.

Il Ministero degli Esteri, intanto, ha già predisposto alcuni voli Charter per rimpatriare i membri dell'equipaggio che risulteranno negativi al tampone: oggi partirà un volo diretto verso l'Europa dell'est. Tutti i membri dell'equipaggio, fatta eccezione per circa 170 che dovranno rimanere a bordo per garantire la sicurezza e l'operatività della nave, lasceranno Piombino con degli autobus dedicati seguendo un rigido protocollo di sicurezza. «La macchina organizzativa - dichiara il sindaco di Piombino Francesco Ferrari - ha funzionato e in poche ore è stato possibile mettere in sicurezza la nave e cominciare ad accertare lo stato di salute dei passeggeri: per questo voglio ringraziare tutte le istituzioni e i soggetti che hanno contribuito. Piombino ha dimostrato di essere all'altezza della situazione e di questo sono profondamente orgoglioso. Sono felice che queste persone possano tornare in poco tempo a casa dalle loro famiglie: oggi ho ricevuto decine di messaggi da parte dei familiari e dagli stessi membri dello staff della Costa Diadema che mi ringraziavano per la decisione presa. A tutti loro voglio dire che non serve gratitudine, ho fatto quello che ogni italiano responsabile avrebbe fatto. In coscienza, non potevo permettere che più di mille persone rimanessero in mare aperto, soprattutto nelle precarie condizioni che il nostro paese e tutto il mondo stanno attraversando».

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