Coronavirus, Conte in Senato: «Crisi senza precedenti. Nel decreto aprile almeno altri 25 miliardi»

Coronavirus, Conte in Senato: «Crisi senza precedenti. Nel decreto aprile almeno altri 25 miliardi»
Coronavirus, Conte in Senato: «Crisi senza precedenti. Nel decreto aprile almeno altri 25 miliardi»
4 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Marzo 2020, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 15:26

Si è tenuta questa mattina nell'aula del Senato l'informativa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sull'emergenza coronavirus. Il premier ieri pomeriggio aveva parlato alla Camera dei DeputatiIn Aula i senatori entrano solo con la mascherina: all'ingresso dell'Emiciclo vengono distribuiti anche guanti monouso, per motivi di sicurezza. L'aula del Senato ha visto un applauso unanime, con tutti i senatori in piedi, per segnare il ricordo di chi ha perso la vita.

Leggi anche > Bergamo, morti altri tre medici: sono 36 le vittime tra i camici bianchi


A sentire il presidente del Consiglio ai banchi del governo i ministri Patuanelli, Speranza, Di Maio, Catalfo, D'Incà e il sottosegretario Fraccaro. Essendo finiti i posti a disposizione, dimezzati per assicurare il distanziamento, il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova ha dovuto accomodarsi in uno scranno da senatore. nessuno dei ministri indossa la mascherina, a differenza dei senatori: la hanno praticamente tutti, e in diversi indossano i guanti. Sempre per garantire il distanziamento, diversi senatori seguono l'informativa di Conte dalle tribune del pubblico.
 

 

CONTE: CRISI SENZA PRECEDENTI «La diffusione dell'epidemia da coronavirus ha innescato, in Italia e in Europa, una crisi senza precedenti, che sta esponendo il nostro Paese a una prova durissima. La necessità di contenere il contagio ci sta costringendo a misurarci con nuove abitudini di vita, con un impatto negativo sull'intero sistema produttivo, che coinvolge imprese, famiglie, lavoratori». In merito alle forniture di mascherine dall'estero «ho letto di qualche uscita polemica. È impensabile che la nostra collocazione geopolitica possa essere condizionata da queste forniture», ha detto Conte in merito alle polemiche sugli aiuti dalla Cina.

Leggi anche > Coronavirus in Italia, i dati di ieri: 683 morti e 3.491 nuovi malati


L'Italia è favorevole allo strumento dei Covid-bond, ha ribadito il premier Giuseppe Conte nell'informativa al Senato e sottolinea di non apprezzare la terminologia «coronabond». «Preferirei chiamarli European Recovery bond», spiega il premier. «Questa è una battaglia» che in «Europa si vince tutti insieme altrimenti a perdere saremo tutti. Ribadirò questa posizione fra qualche ora, ad una video conferenza a livello di G20 e poi al vertice del Consiglio europeo».

"RESPONSABILITÀ È DEL GOVERNO" «La responsabilità massima compete al Governo, senz'altro. Ne siamo consapevoli. Ed è per questo che sono qui a riferire delle nostre azioni, nella sede dove operate Voi rappresentanti del popolo. Ma la responsabilità, non mi stanco di dirlo è di tutti i cittadini, anche di Voi membri del Parlamento, perché mai come in questa condizione di assoluta emergenza, siamo chiamati a conformare tutte le nostre azioni verso il "bene comune", al quale siamo chiamati a contribuire attraverso il rispetto delle regole, con pazienza, fiducia, responsabilità».
 

"BATTAGLIA DA NORD A SUD" «La nostra è una battaglia che va da Nord a Sud, che non coinvolge solo le regioni del Nord. Pensiamo a Regioni del Centro come le Marche. Abbiamo sperimentato - primi in Europa - un percorso normativo volto a contemperare, da una parte, l'esigenza di tutelare al massimo grado il bene primario della salute dei cittadini e, dall'altra, la necessità di assicurare adeguati presidi democratici», le parole di Conte, il cui discorso ricalca quello di ieri pomeriggio alla Camera.

Il premier aggiunge: «Poiché il nostro ordinamento, e lo vorrei sottolineare, non conosce - a differenza di altri ordinamenti giuridici - un'esplicita disciplina per lo stato di emergenza, abbiamo dovuto costruire, basandoci pur sempre sulla legislazione vigente, un metodo di azione e di intervento che mai è stato sperimentato prima. Abbiamo ravvisato nel Dpcm la più idonea, per la sua adattabilità adattarsi all'evoluzione del contagio e alle sue conseguenze; in secondo luogo, perché abbiamo la via più uniforme applicazione delle misure.

"NEL DL APRILE CONFRONTO CON OPPOSIZIONI" «Nel lavoro per il decreto marzo abbiamo incontrato i leader dell'opposizioni e nel testo sono state raccolte alcune delle loro indicazioni, e anche ieri alla Camera ho ricevuto ampie aperture al confronto.
Ora c'è un nuovo decreto e possiamo riprodurre questa metodologia di lavoro, anzi darò mandato al ministro D'Incà di elaborare un percorso di più intenso confronto».
 

Nel decreto aprile prevediamo «stanziamenti non inferiori ai 25 miliardi già stanziati, consentiteci di lavorare, vorremmo potenziare ancor di più quest'intervento». Sui nostri provvedimenti «abbiamo sempre consultato tutti» ed è stato pagato «un prezzo per questo ampio coinvolgimento, perché come ben sapete ci sono state anticipazioni che certo non hanno giovato a orientare in modo chiaro la popolazione». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA