Coronavirus, 542 morti. Più casi di ieri ma boom di tamponi (+18mila): giù terapie intensive e ricoveri, record guariti MAPPA

Coronavirus, 542 morti. Più casi di ieri ma boom di tamponi (+18mila) e guariti (+2mila): giù terapie intensive i ricoveri MAPPA
Coronavirus, 542 morti. Più casi di ieri ma boom di tamponi (+18mila) e guariti (+2mila): giù terapie intensive i ricoveri MAPPA
di Simone Pierini
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 19:04

Sono 542 le vittime in più per conseguenze derivate dal coronavirusIeri il dato era di 604. È quanto ha diramato il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa nel consueto bollettino delle 18 di oggi mercoledì 8 aprile.

Torna a salire il numero di nuovi casi Covid-19 in Italia e il trend della curva epidemica (da 2,3% a +2,8%): 3.836 in più contro i 3.039 di ieri. Un dato però condizionato da un vero e proprio boom di tamponi: in un giorno sono stati effettuati 51.680 test, quasi 18mila in più rispetto a ieri. Per il quinto giorno consecutivo calano ancora i ricoveri in terapia intensiva (-99 in un giorno) e dei ricoverati con sintomi (-233). Segnato anche il record dei guariti (+2.099) Numeri che seguono l'evolversi della situazione in Lombardia che ha fatto segnare il doppio dei tamponi contenendo i nuovi casi di poco oltre i mille dove si allenta la pressione sulle terapie intensive con 48 persone in meno.

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IL BOLLETTINO DI OGGI

I casi Covid-19 accertati in Italia dall'inizio dell'emergenza sono ora 139.422 (3.836 in più rispetto a ieri), di cui 17.669 morti e 26.491 guariti2.099 nelle ultime ventiquattro ore. Il numero di attualmente positivi nel nostro Paese è di 95.262 persone, ieri era di 94.067, un aumento di 1.195 unità. I tamponi effettuati fino ad oggi sono 807.125, 51.680 nell'ultimo giorno (Ieri erano 33.713). 

Sono 3.693 i malati in terapia intensiva, 99 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.257 sono in Lombardia. 28.485 sono poi ricoverati con sintomi, 233 in meno rispetto a ieri e 63.084 (+1.527) sono quelli in isolamento domiciliare. 

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«Dobbiamo mantenere alta la guardia e mettere in atto tutti quei comportamenti consigliati dagli esperti per evitare diffusione del virus». Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa ribadendo la necessità di mantenere le misure di contenimento anche in questa fase in cui la curva dei contagi ha iniziato la discesa.

«I passi preliminari da compiere per la riapertura sono parecchi, avendo visto la curva epidemica non siamo in diminuizione, siamo di fronte a un rallentamento, un plateu. Aprire in questa condizioni è difficile». Così Ranieri Guerra,  il vicedirettore dell'Oms nonché componente del Comitato tecnico-scientifico sull'emergenza coronavirus. 

«Aprire o pensare di aprire in questa fase è abbastanza difficile, non siamo in una diminuzione netta ma in un rallentamento della velocità». Spiega Ranieri Guerra sottolineando che «c'è un serbatoio di asintomatici che continua a garantire la circolazione del virus». Si potrebbe pensare a riaperture «per classe di lavoro, tipologia geografica e classe di età» ma sempre con «un occhio ad una diminuzione marcata di questa curva che ancora non c'è». «Io non credo che il governo italiano voglia procedere alla riapertura senza pensare a questa rischiosità che è ancora molto alta», ha aggiunto.

«Noi consideriamo tutti alla pari. In che modo la Cina ci avrebbe influenzato?». Ha detto Guerra rispondendo ad una domande sulle accuse di non aver avuto un approccio obiettivo ai dati sul coronavirus che provenivano dalla Cina. «Noi rispettiamo e lavoriamo con ogni nazione, cerchiamo di aiutare e capire i problemi di ogni nazione», ha sottolineato ribadendo la necessità «dell'unità per combattere questo pericoloso virus».


I DATI REGIONE PER REGIONE 
 
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 28.545 i malati in Lombardia (202 in più rispetto a ieri), 13.110 in Emilia-Romagna (+62), 10.171 in Veneto (+206), 10.989 in Piemonte (+285), 3.562 nelle Marche (-176), 5.557 in Toscana (+130), 3.245 in Liguria (+33), 3.448 nel Lazio (+83), 2.859 in Campania (+94), 1.415 in Friuli Venezia Giulia (+36), 1.940 in Trentino (+50), 1.281 in provincia di Bolzano (-20), 2.238 in Puglia (+101), 1.893 in Sicilia (+34), 1.534 in Abruzzo (+43), 823 in Umbria (-23), 606 in Valle d'Aosta (+13), 840 in Sardegna (+19), 755 in Calabria (+22), 181 in Molise (-4), 270 in Basilicata (+5).

Quanto alle vittime, se ne registrano 9.722 in Lombardia (+238), 2.234 in Emilia-Romagna (+54), 736 in Veneto (+41), 1.378 in Piemonte (+59), 652 nelle Marche (+22), 392 in Toscana (+23), 654 in Liguria (+34), 221 in Campania (+5), 244 nel Lazio (+6), 169 in Friuli Venezia Giulia (+5), 219 in Puglia (+10), 183 in provincia di Bolzano (+9), 133 in Sicilia (+8), 179 in Abruzzo (+7), 50 in Umbria (+1), 102 in Valle d'Aosta (+2), 255 in Trentino (+11), 60 in Calabria (+0), 59 in Sardegna (+7), 13 in Molise (+0), 14 in Basilicata (+0).

I tamponi complessivi sono 807.125, dei quali oltre 409mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

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