Le motivazioni dietro alle misure drastiche del dpcm, e in particolare la chiusura dei teatri e delle sale da concerto: sono gli argomenti affrontati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che questa mattina firma due interventi, sul “Fatto Quotidiano” e sul «Corriere della Sera». «Quel Dpcm - scrive sul Fatto - è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza. Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza».
Rispetto a ristoranti, palestre, cinema e teatri, scrive Conte, «non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente. Puntiamo a ridurre momenti di incontro e soprattutto l'afflusso nei mezzi di trasporto. Acquistare subito centinaia di nuovi mezzi pubblici è impossibile, per questo andava decongestionato il sistema agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscita come palestre e piscine». Idem per le attività dell'intrattenimento: «Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti». Inoltre «diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti rendendo così più facile fare i tracciamenti. Ora è il momento della responsabilità - conclude Conte - La politica, e questo vale soprattutto per chi è al governo, deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi».
Sul Corriere, invece, Conte risponde a un appello lanciato ieri sempre dalle colonne del quotidiano milanese dal maestro Riccardo Muti: il premier conviene con il musicista che «la decisione di chiudere le sale da concerto e i teatri è oggettivamente 'gravè» poichè tali spettacoli «costituiscono alimento per lo spirito, nutrimento per l'anima». «Èuna decisione - dice ancora - che non abbiamo preso a cuor leggero perché siamo consapevoli che tutti i protagonisti del mondo dello spettacolo stanno soffrendo enormi difficoltà ormai da molti mesi».