Clara, uccisa a coltellate dall'ex. Il commesso: «Temeva di morire, due settimane fa si era pagata il funerale»

Clara, uccisa a coltellate dall'ex. Il commesso: «Temeva di morire, due settimane fa si era pagata il funerale»
Clara, uccisa a coltellate dall'ex. Il commesso: «Temeva di morire, due settimane fa si era pagata il funerale»
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Domenica 21 Febbraio 2021, 11:57

Clara Ceccarelli, la donna uccisa con 30 coltellate dal suo ex compagno, sapeva di essere in pericolo e temeva di poter morire assassinata. Lo conferma anche la testimonianza di un suo dipendente, commesso nel negozio di via Colombo: «Due settimane fa si era pagata il proprio funerale».

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Clara Ceccarelli, uccisa dall'ex: dolore a Genova

Ci sono rose, tulipani, mimose, anemoni e azalee, oltre ai messaggi di chi la conosceva e l'omaggio di chi non l'aveva mai neppure incrociata. Via Colombo, a Genova: la saracinesca del negozio di pantofole di Clara Ceccarelli, uccisa venerdì dal suo ex compagno Renato Scapusi, 59 anni, è nascosta da uno striscione rosa con su scritto «Non è un raptus ad ucciderci. Basta crederci». In duecento, per la quasi totalità donne, hanno reso omaggio all'ennesima vittima di femminicidio, un presidio dolente costruito anche sui ricordi di chi Clara «amica vera, donna dolcissima che aveva sofferto tanto» l'ha conosciuta davvero.
C'è chi spera «che chiudano quell'assassino in galera e buttino via la chiave», chi ha paura che «tanto lo metteranno fuori dopo due mesi», chi si sente rassegnata e passa e se ne va «tanto è sempre successo e sempre succederà» e chi auspica «un cambio di mentalità generazionale nel rapporto uomo-donna». Il presidio è stato organizzato dal centro antiviolenza Mascherona di Genova: «siamo sconvolte per quello che è successo a pochi passi da noi - ha detto Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona - ma non siamo stupite. Sono già 13 le donne uccise nel nostro Paese da inizio anno. L'uccisione di Clara è un'ulteriore triste conferma di un fenomeno purtroppo sempre attuale e diffuso e che ci obbliga ancora una volta a una riflessione e ad una assunzione collettiva di responsabilità».

Clara Ceccarelli, il dipendente: «Si era pagata il funerale»

«Clara due settimane fa si era andata a pagare il funerale. Non voleva gravare sull'anziano padre e sul figlio. Forse aveva capito che sarebbe finita male». Lo ha detto il commesso che in modo saltuario lavorava per Clara Ceccarelli, la negoziante uccisa venerdì scorso in pieno centro a Genova dal suo ex compagno Renato Scapusi, 59 anni.

L'uomo la perseguitava da quasi un anno, e cioè dalla fine della loro relazione. «Non risultano però denunce a suo carico o altri procedimenti» ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Il pubblico ministero, Giovanni Arena, ha disposto la perizia psichiatrica sull'assassino: l'incarico verrà conferito lunedì al medico Gabriele Rocca, mentre lunedì pomeriggio il medico legale Lucrezia Mazzarella eseguirà l'autopsia.

Clara Ceccarelli, l'ex ha atteso che fosse sola per ucciderla

«Non abbiamo sfortunatamente sentito nulla, altrimenti saremmo intervenuti. Ma Renato ha aspettato che venisse sera e che se ne andasse il ragazzo dal negozio». Lo ha detto all'ANSA una delle commercianti che ha il negozio vicino a quello di Clara Ceccarelli, commerciante di pantofole di 69 anni, uccisa con una coltellata dal suo ex compagno, Renato Scapusi. «Io Clara la conoscevo bene, era una donna meravigliosa. E purtroppo conoscevo anche Renato, di lui avevamo tutti paura, aveva fatto a Clara tantissimi torti e lei l'ha sempre denunciato. E questa cosa andava avanti da molto tempo. Adesso mi auguro che la giustizia lo tenga dentro».

Clara Ceccarelli, l'ex: «Volevo tornare con lei»

Renato Scapusi, il 59enne ex compagno di Clara Ceccarelli, arrestato dopo il delitto e mentre stava tentando il suicidio, è stato subito interrogato dagli investigatori. «Sono entrato nel negozio e abbiamo iniziato a discutere. Volevo tornare con lei, ma Clara non voleva. Così l'ho colpita» - ha spiegato l'uomo - «Dopo ho vagato per la città fino al Galliera. Volevo uccidermi».
Scapusi, difeso d'ufficio dall'avvocato Stefano Bertone, è accusato di omicidio volontario aggravato. Il pubblico ministero Giovanni Arena, che coordina le indagini della mobile e delle volanti, sta valutando se contestare la premeditazione. Scapusi è arrivato in negozio con un coltello che poi ha buttato quando è scappato. Agli inquirenti non ha però saputo dire dove lo ha gettato. L'uomo perseguitava la ex da mesi: le telefonava di continuo, si presentava in negozio. Ma Clara non lo aveva mai denunciato, pur rimanendo ferma nella volontà di non volere riprendere la convivenza. Nei prossimi giorni verrà fissato l'interrogatorio di convalida davanti al gip. Non e escluso che il pm possa disporre una perizia psichiatrica su Scapusi..

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